Raffinato incisore Anselmo Bucci è uno dei più interessanti esponenti dell’arte figurativa del Novecento italiano
Il Museo Gradara MARV di Pesaro Urbino presenta la mostra BUCCI. Dalle Marche a Parigi, sull’arte di Anselmo Bucci
Il museo MARV di Gradara, parte della rete Museale Marche Nord, presenta dal 2 dicembre 2023 la mostra Bucci. Dalle Marche a Parigi, grande evento espositivo realizzato dal Comune di Gradara in collaborazione con Regione Marche, Comune di Gradara, Comune di Fossombrone e Gradara Innova.
Sono presentate in mostra oltre 150 opere di Anselmo Bucci, uno dei maggiori esponenti dell’arte figurativa del Novecento, espressione delle Marche nel mondo.
Le opere, eseguite tra il 1904 e il 1950, sono arrivate a Gradara grazie al prestito eccezionale della Quadreria Cesarini di Fossombrone, dell’Archivio Anselmo Bucci e di importanti collezionisti privati.
Anselmo Bucci (Fossombrone, 1887 – Monza, 1955) nel 1904 frequenta per un anno l’Accademia di Belle Arti a Milano, legandosi al gruppo dei futuristi e all’ambiente giovanile scapigliato.
Nel 1906 si trasferisce a Parigi, dove vive fino allo scoppio della guerra.
Qui studia l’arte di Renoir, Redon e Toulouse-Lautrec e conosce per via diretta Picasso, Matisse, Modigliani e Braque.
Immerso nell’atmosfera di Montmartre, apprende i rudimenti della tecnica incisoria da Manuel Robbe, noto acquafortista.
Inizia quindi a comporre ritratti e, subito nel 1907, espone al Salon des Artistes Français l’opera La Poesia del ferro, mentre due anni più tardi esegue le serie di incisioni Inondazione di Parigi (50 puntesecche) e Paris qui bouge (50 puntesecche).
Torna in Italia dove si arruola volontario e durante la guerra esegue altre incisioni.
Si fa conoscere e nel 1920 partecipa alla Biennale di Venezia ed è attivo nel campo della ricerca:
Nel 1922 fonda a Milano, scegliendo anche il nome, il gruppo Novecento con Dudreville, Funi, Malerba, Marussig, Oppi e Sironi, da cui esce dopo qualche anno e dà vita al sodalizio Incisori italiani.
Durante il secondo conflitto mondiale descrive la guerra nelle famose 36 puntesecche Seconda guerra mondiale (1940-41).
Muore nel 1955 a Monza, città dove è conservato l’Archivio Bucci.
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