Le opere di quattro artisti in residenza artistica 2022/2023 al Museo d’Arte Orientale di Torino

Il Museo Arte Orientale di Torino presenta la mostra collettiva Declinazioni contemporanee, con le opere di quattro artisti

Si è aperta il 4 novembre 2023 presso il Museo d’Arte Orientale/MAO di Torino la mostra Declinazioni contemporanee esito da una residenza d’artista.

Dal 2022, infatti, sotto la direzione di Davide Quadrio, il MAO ha inaugurato un programma di residenze d’artista e commissioni site-specific che individua nell’arte contemporanea il mezzo per favorire la nascita di nuove interpretazioni e narrazioni plurali, oltre che il motore di valorizzazione del patrimonio museale, in un dialogo virtuoso capace di generare connessioni inattese.

In occasione di Artissima 2023, il MAO ha presentato al pubblico quattro nuove prestigiose commissioni frutto di questo progetto pluriennale:

Il Rituale del Serpente di Marzia Migliora (Alessandria 1972)

Marzia Migliora ha lavorato al MAO per alcuni mesi fra il 2022 e il 2023, confrontandosi con le opere custodite nei depositi, assimilando oggetti, stilemi, immagini della collezione museale e trasformandoli in un composito alfabeto utilizzato per comporre questa sua opera esposta.

Ispirata dalla descrizione dei rituali degli indiani Pueblo dello storico dell’arte tedesco Aby Warburg (1866-1929), Migliora ha realizzato arazzi che occupano parzialmente lo scalone monumentale d’ingresso del MAO, un grande rotolo di carta disegnato (130 x 9140 cm) con tecnica mista – collage, frottage e disegno – realizzato dall’artista partendo da alcuni oggetti rituali e sculture della collezione, invisibili al pubblico perché attualmente non esposti nel percorso di visita del MAO.

Le son de la pierre di Lee Mingwei (Taichung, Taiwan, 1964)

Lee Mingwei ha realizzato un’installazione che utilizza un disco di ceramica, un sasso e un supporto di granito come metafore dell’inerzia umana e del potenziale di cambiamento.

L’atto di rompere e successivamente riparare il disco usando la tecnica giapponese del Kintsugi funziona sia come gesto fisico che metaforico, sottolineando il potere trasformativo dell’imperfezione e della resilienza.

Flying Kodama di Kengo Kuma (Yokohama Giappone 1954)

Kengo Kuma  ha realizzato una installazione pensata per l’ingresso del MAO, una sorta di sfera di 120 cm di diametro, composta da tessere di frassino massello chiaro che si incastrano fra loro e mettono il legno e la sua effimera geometria in contrasto con la fisicità della volta storica del museo.

Gigli, cinghiali, qualche carpa e poi conigli, galline e asini in gran quantità di Francesco Simeti (Palermo 1968)

Francesco Simeti ha realizzato un wallpaper destinato alla zona di accoglienza del museo, che costituisce la prima tappa di un progetto che si svilupperà al MAO nel biennio di residenza 2023/24.