Per Giorgio Griffa la pittura non è una semplice attività creativa, ma piuttosto un processo conoscitivo in continua evoluzione
Giorgio Griffa. Opere scelte. Galleria d’Arte l’Incontro. Curatore mostra Ivan Quaroni. Arte Povera in mostra alla Galleria d’Arte a Torino
La Galleria d’arte moderna e contemporanea L’incontro viene inaugurata nel 1974 come espressione della forte passione artistica che accomuna Antonietta Bettini e la figlia Erminia Colossi.
La scelta del nome rinvia all’obiettivo principe della Galleria: favorire un reciproco scambio tra artisti e collezionisti attraverso l’organizzazione di prestigiose mostre personali con la presenza dei maggiori Maestri del tempo.
Fino al 31 dicembre 2023 la Galleria d’Arte l’Incontro presenta la mostra GIORGIO GRIFFA. Opere scelte, curata da Ivan Quaroni.
Giorgio Griffa è nato a Torino nel 1936.
Nel 1958 consegue la laurea in giurisprudenza e inizia l’attività di avvocato che non abbandonerà mai.
Per dieci anni studia pittura finché nel 1968 decide di rinunciare ad ogni elemento rappresentativo. In quegli anni respira l’atmosfera torinese dell’Arte Povera.
Tuttavia, mentre i poveristi abbandonano i pennelli, Griffa crede fortemente nella pittura e la re-interpreta con i tratti più basilari (punti, linee, segni, ecc.) da sempre presenti nella mano dell’Uomo e per questo irrinunciabili.
Elimina da subito il telaio che limita il campo, ed è affascinato dal non-finito, ma non ha mai fatto una scelta tra figurativo e astratto.
Griffa mette a punto il suo linguaggio alla fine degli anni Sessanta, sviluppando una procedura operativa che ancora oggi lo caratterizza.
La tela, prevalentemente grezza e senza telaio o cornice, viene stesa sul pavimento. L’artista dispone sul piano le sue tinte acriliche (oppure le tempere) diluite in acqua, evitando le colature che si produrrebbero con colori molto liquidi se la tela fosse disposta in verticale.
I segni tracciati sul supporto nudo sono volutamente anonimi, elementari e di spessore variabile secondo la misura del pennello o della spugna utilizzata.
In ogni suo lavoro non riempie mai la tela e ciò mentre da un lato lascia spazio all’immaginazione, dall’altro rende ogni opera la continuazione ideale della precedente.
Per Giorgio Griffa, infatti, la pittura non è mai stata una semplice attività creativa, ma piuttosto un processo conoscitivo in continua evoluzione, qualcosa a cui l’artista partecipa per penetrare nella dimensione dell’insondabile e dell’inesprimibile.
Alla Galleria d’Arte a Torino l’Arte Povera di Giorgio Griffa in mostra fino al 31 dicembre 2023.