Katie Holmes alla Casa Bianca

Ormai se ne parla soltanto perché è la moglie di Tom Cruise, ma Katie Holmes non si è dimenticata di essere anche un’attrice ed è stata coinvolta in un progetto molto interessante, che la vede interpretare un ruolo di gran classe e prestigio. Infatti, la giovane attrice neomamma, vestirà i panni della first lady Jacqueline Kennedy, moglie del trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti d’America, in una miniserie nuova, intitolata “The Kennedys”.Una miniserie della durata di otto ore, che verrà trasmessa da gennaio 2011 su History Channel e racconterà la storia della numerosa famiglia Kennedy dai primi anni della sua ascesa fino all’assassinio a Dallas nel 1963 di John Kennedy, interpretato in questo caso da Greg Kinnear. A fianco ai due, Tom Wilkinson nei panni di Joe Kennedy e Barry Pepper in quelli di Robert Kennedy.

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L’esordio nel film noir americano (1945-50)

ANNA OLMO – anna@jamcafe.com

INTRODUZIONE

L’ inizio è probabilmente il momento più importante in ogni forma di comunicazione. La retorica antica aveva codificato, in una vasta trattatistica, tutti i modi possibili di “catturare” l’ attenzione dell’ uditorio, secondo le circostanze, il contenuto dell’ orazione e l’ effetto da ottenere. In ogni caso l’ esordio doveva far leva sull’ aspetto più passionale del discorso, per coinvolgere emotivamente l’ l’ ascoltatore e indurlo così a seguire la parte dimostrativa, l’ esposizione dell’ argomento. L’ analisi del racconto ha considerato per molto tempo l’ inizio solo dal punto di vista tematico: la mancanza, il danno, l’ equilibrio interrotto da tensioni e conflitti fra i personaggi sono situazioni iperonimiche molto comuni e hanno la funzione di introdurre nell’ esordio quella modificazione dell’ azione che dà inizio all’ intrigo. Solo con il contributo della teoria di Greimas e l’ introduzione della nozione di contratto, l’ esordio ha acquistato il valore di momento fondamentale nella comunicazione narrativa, attraverso il quale si stabiliscono i termini che reggono la diegesi e si definiscono le “regole del gioco”.

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L’esordio nel film noir americano (1945-50)

ANNA OLMO – anna@jamcafe.com

INTRODUZIONE

L’ inizio è probabilmente il momento più importante in ogni forma di comunicazione. La retorica antica aveva codificato, in una vasta trattatistica, tutti i modi possibili di “catturare” l’ attenzione dell’ uditorio, secondo le circostanze, il contenuto dell’ orazione e l’ effetto da ottenere. In ogni caso l’ esordio doveva far leva sull’ aspetto più passionale del discorso, per coinvolgere emotivamente l’ l’ ascoltatore e indurlo così a seguire la parte dimostrativa, l’ esposizione dell’ argomento. L’ analisi del racconto ha considerato per molto tempo l’ inizio solo dal punto di vista tematico: la mancanza, il danno, l’ equilibrio interrotto da tensioni e conflitti fra i personaggi sono situazioni iperonimiche molto comuni e hanno la funzione di introdurre nell’ esordio quella modificazione dell’ azione che dà inizio all’ intrigo. Solo con il contributo della teoria di Greimas e l’ introduzione della nozione di contratto, l’ esordio ha acquistato il valore di momento fondamentale nella comunicazione narrativa, attraverso il quale si stabiliscono i termini che reggono la diegesi e si definiscono le “regole del gioco”.

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Mina difende Morgan

Mina esprime il suo parere come opinionista per il quotidiano La Stampa sulla spinosa vicenda relativa a Morgan e l’annullamento del concerto nel Veneto (per via delle sue dichiarazioni sull’uso personale di droghe).La Signora della Canzone Italiana e’ sempre attenta a quello che avviene nelle nostre lande. Sul quotidiano La Stampa esordisce con un pizzico di ironia… Mi sono detta: forse parlava di veneto come lingua… Morgan non potrà mai cantare in Veneto, sentenzia Luca Zaia, governatore del Veneto, appunto, intervenendo alla trasmissione radiofonica La Zanzara di Radio 24. Ma poi, riportato sui giornali, la maiuscola mi delude. Veneto vuol proprio dire Veneto. Sarebbe stato meglio, come massima punizione per una circostanza che è già un castigo di per sé, obbligare Morgan a una edizione rivisitata di La biondina in gondoleta. Poteva essere già un bel castigo…

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Mina difende Morgan

Mina esprime il suo parere come opinionista per il quotidiano La Stampa sulla spinosa vicenda relativa a Morgan e l’annullamento del concerto nel Veneto (per via delle sue dichiarazioni sull’uso personale di droghe).La Signora della Canzone Italiana e’ sempre attenta a quello che avviene nelle nostre lande. Sul quotidiano La Stampa esordisce con un pizzico di ironia… Mi sono detta: forse parlava di veneto come lingua… Morgan non potrà mai cantare in Veneto, sentenzia Luca Zaia, governatore del Veneto, appunto, intervenendo alla trasmissione radiofonica La Zanzara di Radio 24. Ma poi, riportato sui giornali, la maiuscola mi delude. Veneto vuol proprio dire Veneto. Sarebbe stato meglio, come massima punizione per una circostanza che è già un castigo di per sé, obbligare Morgan a una edizione rivisitata di La biondina in gondoleta. Poteva essere già un bel castigo…

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Mai più Grande Fratello?

Da dieci anni la tv è piena zeppa di reality-show, un genere ormai consolidato. Padre delle trasmissioni di questo tipo, “Il Grande Fratello” che spopola in tutto il mondo, continuando, almeno in Italia, a mietere successi. Creatura della casa di produzione Endemol, il “Gf” è solo uno dei suoi tanti prodotti. Ora però non arrivano buone notizie e si potrebbe prospettare un futuro televisivo senza più tanti reality-show. La Endomol, secondo quanto riporta il giornale statunitense Daily Beast, non navigherebbe in buone acque: Goldman Sachs starebbe lavorando con John de Mol, il miliardario fondatore di Endemol, a una massiccia ristrutturazione finanziaria per salvare la società dal fallimento. Mediaset, che ha investito nella Endemol un miliardo nel 2007, anche nelle peggiori delle ipotesi riuscirà a recuperare il denaro.

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Mai più Grande Fratello?

Da dieci anni la tv è piena zeppa di reality-show, un genere ormai consolidato. Padre delle trasmissioni di questo tipo, “Il Grande Fratello” che spopola in tutto il mondo, continuando, almeno in Italia, a mietere successi. Creatura della casa di produzione Endemol, il “Gf” è solo uno dei suoi tanti prodotti. Ora però non arrivano buone notizie e si potrebbe prospettare un futuro televisivo senza più tanti reality-show. La Endomol, secondo quanto riporta il giornale statunitense Daily Beast, non navigherebbe in buone acque: Goldman Sachs starebbe lavorando con John de Mol, il miliardario fondatore di Endemol, a una massiccia ristrutturazione finanziaria per salvare la società dal fallimento. Mediaset, che ha investito nella Endemol un miliardo nel 2007, anche nelle peggiori delle ipotesi riuscirà a recuperare il denaro.

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Mario Brega : lo spontaneo umorismo

Mario Brega : lo spontaneo umorismo romanesco nel cinema italiano.
Nato ovviamente a Roma il 5 marzo 1923 , morto a Roma il 23 luglio 1994 ha lavorato in una cinquantina di film diretti dai più grandi registi dell’epoca : da Pietro Germi a Sergio Leone, da Dino Risi a Verdone.
Ha dato il volto ed il carattere a famosi personaggi come Mitraglia , il truce camerata Marcacci , in La marcia su Roma del 1962 per la regia di Dino Risi , oppure El Nino in Per qualche dollaro in più del 1965 di Sergio Leone , senza dimenticare lo spassosissimo Augusto , padre trasteverino e manesco di Rossella in Borotacolco ( 1982) diretto ed interpretato da Carlo Verdone. Questo ,tanto per ricordarne alcuni , ma sono tantissimi i personaggi creati dalla maschera interpretativa di Mario Brega che ha saputo portare sullo schermo ruoli sia drammatici che comici.

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Mario Brega : lo spontaneo umorismo

Mario Brega : lo spontaneo umorismo romanesco nel cinema italiano.
Nato ovviamente a Roma il 5 marzo 1923 , morto a Roma il 23 luglio 1994 ha lavorato in una cinquantina di film diretti dai più grandi registi dell’epoca : da Pietro Germi a Sergio Leone, da Dino Risi a Verdone.
Ha dato il volto ed il carattere a famosi personaggi come Mitraglia , il truce camerata Marcacci , in La marcia su Roma del 1962 per la regia di Dino Risi , oppure El Nino in Per qualche dollaro in più del 1965 di Sergio Leone , senza dimenticare lo spassosissimo Augusto , padre trasteverino e manesco di Rossella in Borotacolco ( 1982) diretto ed interpretato da Carlo Verdone. Questo ,tanto per ricordarne alcuni , ma sono tantissimi i personaggi creati dalla maschera interpretativa di Mario Brega che ha saputo portare sullo schermo ruoli sia drammatici che comici.

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