Intervista al regista Mimmo Calopresti

Mimmo Calopresti è nato a Polistena (RC) nel 1955.Collaboratore dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio, nel 1985 vince il primo premio al Festival “Cinemagiovani” di Torino con il video A proposito di sbavature e, dopo aver realizzato diversi documentari e cortometraggi all’inizio degli anni Novanta comincia la sua collaborazione con la Rai.Nel 1995 esce il suo primo lungometraggio “La seconda volta”aggiudicandosi il premio “Solinas”.Seguono nel 1998 “La parola amore esiste”con quale vince il nastro d’argento come migliore soggetto originale.Nel 2000 esce il film “Preferisco il rumore del mare”.Nel 2006 firma il suo ultimo documentario “Volevo solo vivere”che affronta il tema della Shoah. Ritorna nel 2007 con “L’abbuffata”di cui cura il soggetto e la regia.Ama raccontare le storie di quei personaggi decadenti, che siano un po’ carichi di rancore, ma che abbiano avuto un’esistenza interessante e vera. L’ho intervistato lo scorso Luglio in occasione della “rassegna cinematografica città di Polistena”.

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Intervista al regista Mimmo Calopresti

Mimmo Calopresti è nato a Polistena (RC) nel 1955.Collaboratore dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio, nel 1985 vince il primo premio al Festival “Cinemagiovani” di Torino con il video A proposito di sbavature e, dopo aver realizzato diversi documentari e cortometraggi all’inizio degli anni Novanta comincia la sua collaborazione con la Rai.Nel 1995 esce il suo primo lungometraggio “La seconda volta”aggiudicandosi il premio “Solinas”.Seguono nel 1998 “La parola amore esiste”con quale vince il nastro d’argento come migliore soggetto originale.Nel 2000 esce il film “Preferisco il rumore del mare”.Nel 2006 firma il suo ultimo documentario “Volevo solo vivere”che affronta il tema della Shoah. Ritorna nel 2007 con “L’abbuffata”di cui cura il soggetto e la regia.Ama raccontare le storie di quei personaggi decadenti, che siano un po’ carichi di rancore, ma che abbiano avuto un’esistenza interessante e vera. L’ho intervistato lo scorso Luglio in occasione della “rassegna cinematografica città di Polistena”.

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Intervista a Eugenio Finardi

Cantante, autore, chitarrista e pianista Eugenio Finardi è nato a Milano il 16/07/1952  (la madre cantante lirica americana, il padre tecnico del suono). Fin da bambino mostra uno spiccato talento per la musica e nel1972 firma il suo primo contratto discografico con la casa discografica fondata da Battisti e Mogol, Numero Uno. Nel 1973 pubblica un 45 giri con due brani in inglese “Hard Rock Honey” & “Spasey Stacey”. Nel 1975 il suo primo album, “Non gettare alcun oggetto dai finestrini”. Con l’uscita del disco iniziano anche le tournèe: la prima come supporto di Fabrizio De Andrè, che per la prima volta si impegna in un lungo tour italiano, la seconda, assieme a Lucio Fabbri, come supporto alla PFM. Che Finardi fosse un “cantautore” piuttosto particolare e personale viene confermato l’anno seguente con la pubblicazione di “Sugo”, l’album che lo porta al successo, soprattutto in virtù di una canzone, “Musica ribelle”, che ben esprimeva la sua passione per un rock combattivo e impegnato . Nel 1977 esce “Diesel”, un vero capolavoro di rock forte e impegnato che fotografa una realtà tutta italiana in canzoni semplici e dirette e  appassionate. Il 1978 è un anno di cambiamenti, il più importante dei quali è la collaborazione con il gruppo Crisalide, (Cerri, Spina, Vitolo, Ninzatti) che contribuiscono in maniera determinante alla realizzazione dell’album “Blitz” che contiene l’indimenticabile “Extraterrestre” e del seguente “Roccando Rollando” del 1979.  Nel 1982 diventa padre e anche questo avvenimento, in qualche modo, influenza le canzoni dell’album “Dal Blu”, del 1983, un album dolce e intimo che mette completamente a fuoco l’altra anima della musica del cantautore milanese: non solo rocker d’assalto, ma anche raffinato autore di ballate personalissime come “Le ragazze di Osaka” e “Amore Diverso”.
Tra gli anni 90 e la fine del millennio scorso il cantautore si muove tra Roma e New York impegnandosi in musica alternativa
Ho avuto l’occasione d’intervistarlo lo scorso settembre a Taurianova dopo un suo concerto.

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Intervista a Eugenio Finardi

Cantante, autore, chitarrista e pianista Eugenio Finardi è nato a Milano il 16/07/1952  (la madre cantante lirica americana, il padre tecnico del suono). Fin da bambino mostra uno spiccato talento per la musica e nel1972 firma il suo primo contratto discografico con la casa discografica fondata da Battisti e Mogol, Numero Uno. Nel 1973 pubblica un 45 giri con due brani in inglese “Hard Rock Honey” & “Spasey Stacey”. Nel 1975 il suo primo album, “Non gettare alcun oggetto dai finestrini”. Con l’uscita del disco iniziano anche le tournèe: la prima come supporto di Fabrizio De Andrè, che per la prima volta si impegna in un lungo tour italiano, la seconda, assieme a Lucio Fabbri, come supporto alla PFM. Che Finardi fosse un “cantautore” piuttosto particolare e personale viene confermato l’anno seguente con la pubblicazione di “Sugo”, l’album che lo porta al successo, soprattutto in virtù di una canzone, “Musica ribelle”, che ben esprimeva la sua passione per un rock combattivo e impegnato . Nel 1977 esce “Diesel”, un vero capolavoro di rock forte e impegnato che fotografa una realtà tutta italiana in canzoni semplici e dirette e  appassionate. Il 1978 è un anno di cambiamenti, il più importante dei quali è la collaborazione con il gruppo Crisalide, (Cerri, Spina, Vitolo, Ninzatti) che contribuiscono in maniera determinante alla realizzazione dell’album “Blitz” che contiene l’indimenticabile “Extraterrestre” e del seguente “Roccando Rollando” del 1979.  Nel 1982 diventa padre e anche questo avvenimento, in qualche modo, influenza le canzoni dell’album “Dal Blu”, del 1983, un album dolce e intimo che mette completamente a fuoco l’altra anima della musica del cantautore milanese: non solo rocker d’assalto, ma anche raffinato autore di ballate personalissime come “Le ragazze di Osaka” e “Amore Diverso”.
Tra gli anni 90 e la fine del millennio scorso il cantautore si muove tra Roma e New York impegnandosi in musica alternativa
Ho avuto l’occasione d’intervistarlo lo scorso settembre a Taurianova dopo un suo concerto.

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la regista Ilaria Borrelli, l’intervistatrice L. Rizzo ed il musicista Guido Freddi

Intervista alla regista Ilaria Borrelli

la regista Ilaria Borrelli, l’intervistatrice L. Rizzo ed il musicista Guido FreddiIlaria Borrelli, attrice, scrittrice e regista napoletana, svolge la sua poliedrica attività tra Roma e New York, dove ha frequentato per due anni alcuni corsi di sceneggiatura, realizzando ben quattro cortometraggi.E’ stata protagonista di svariate serie televisive sia in Italia che in Francia, quali “Vento di mare”, l’Infiltrato, La Cavaliere ed altri.Tra i suoi film più importanti ricordiamo “ I Pavoni”, “Cena alle nove” ed i “Tarassachi”. Ha lavorato come attrice teatrale nel ruolo de “La tranviera” in Zeno e la cura del fumo, con il grande Giulio Bosetti.Ha scritto diversi romanzi tra i quali “Scosse” (storia ambientata nella Napoli del terremoto del ’80 ) che è stato premiato dal Club letterario italiano ed è stato finalista al Premio Calvino.

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la regista Ilaria Borrelli, l’intervistatrice L. Rizzo ed il musicista Guido Freddi

Intervista alla regista Ilaria Borrelli

la regista Ilaria Borrelli, l’intervistatrice L. Rizzo ed il musicista Guido FreddiIlaria Borrelli, attrice, scrittrice e regista napoletana, svolge la sua poliedrica attività tra Roma e New York, dove ha frequentato per due anni alcuni corsi di sceneggiatura, realizzando ben quattro cortometraggi.E’ stata protagonista di svariate serie televisive sia in Italia che in Francia, quali “Vento di mare”, l’Infiltrato, La Cavaliere ed altri.Tra i suoi film più importanti ricordiamo “ I Pavoni”, “Cena alle nove” ed i “Tarassachi”. Ha lavorato come attrice teatrale nel ruolo de “La tranviera” in Zeno e la cura del fumo, con il grande Giulio Bosetti.Ha scritto diversi romanzi tra i quali “Scosse” (storia ambientata nella Napoli del terremoto del ’80 ) che è stato premiato dal Club letterario italiano ed è stato finalista al Premio Calvino.

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Intervista a Beppe Carletti

I Nomadi nascono nel 1963 con la seguente formazione: Augusto Daolio (voce);Beppe Carletti (tastiere);Franco Mitili (chitarre);Gualberto Gelmini (sax);Leonardo Manfredini (batteria);Antonio Campari (basso).Nel 1965 esce il loro primo 45 giri “Donna la prima donna”/ “Giorni tristi”.Il gruppo attualmente è composto da cinque musicisti: Danilo,Beppe,Daniele,Massimo e Sergio. Sono stati autori di canzoni intramontabili,quali:”Una storia da raccontare”;So che non è un sogno”; “Auschwitz”; “Gli aironi”; “Dio è morto”; “Io voglio vivere”; e la famosissima “Io vagabondo”.Lo scorso anno I Nomadi hanno vinto la categoria gruppi con la canzone “Dove si va”,con la quale hanno inoltre vinto il premio “Radio TV”.In concomitanza con la partecipazione al festival,è uscito anche il trentesimo disco “Con me o contro di me”.

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I Nomadi nascono nel 1963 con la seguente formazione: Augusto Daolio (voce);Beppe Carletti (tastiere);Franco Mitili (chitarre);Gualberto Gelmini (sax);Leonardo Manfredini (batteria);Antonio Campari (basso).Nel 1965 esce il loro primo 45 giri “Donna la prima donna”/ “Giorni tristi”.Il gruppo attualmente è composto da cinque musicisti: Danilo,Beppe,Daniele,Massimo e Sergio. Sono stati autori di canzoni intramontabili,quali:”Una storia da raccontare”;So che non è un sogno”; “Auschwitz”; “Gli aironi”; “Dio è morto”; “Io voglio vivere”; e la famosissima “Io vagabondo”.Lo scorso anno I Nomadi hanno vinto la categoria gruppi con la canzone “Dove si va”,con la quale hanno inoltre vinto il premio “Radio TV”.In concomitanza con la partecipazione al festival,è uscito anche il trentesimo disco “Con me o contro di me”.

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A tu per tu con Gigi Proietti

Nasce a Roma in Via di S. Eligio a pochi metri di distanza da dove nacque Ettore Petrolini.Nei primi anni di carriera si dedica a quel teatro “che ce vò l’astrologo per capirlo”sperimentando le tecniche e le sue possibilità come è prerogativa dei giovani.Ma è agli inizi degli anni 70 che coglie una grande occasione.Domenico Modugno da forfait per “Alleluia brava gente” scritto da lui stesso e da Renato Rascel. Fatto sta che Garinei e Giovannini registi dello spettacolo,pensarono di affidargli la parte. Gigi accetta di partecipare alle prove dello spettacolo riservandosi in un secondo momento se debuttare,poi decide di tentare il grande balzo decollando definitivamente.Durante la sua lunga carriera si divide nei vari ambitidello spettacolo raccogliendo numerosi consensi di pubblico:per la televisione famoso è il suo Don Chisciotte.Al cinema inizia ed ottiene il primo ruolo di protagonista nel film “l’urlo”di Tinto Brass.Nel 76,sfonda a teatro con “A me gli occhi please”.A Roma prende in gestione per la prima volta il Teatro Brancaccio dove nasce il  Laboratorio di “Esercitazioni sceniche”, che darà i natali ad artisti come Massimo Wertmuller, Pino Quartullo,Rodolfo Laganà,Enrico Brignani ed altri.Dal 1996 ad oggi ha girato per la Rai la fiction “il maresciallo Rocca”riscuotendo un grosso successo tra il pubblico televisivo.
L’ho incontrato per una simpatica intervista in occasione del suo SHOW “Serata d’onore” coniato per il suo pubblico in occasione dei suoi quarant’anni di Teatro.Lo spettacolo è andato in scena lo scorso agosto in Calabria presso l’Area Magna Grecia di Catanzaro Lido ed inserito nella manifestazione “Armonie d’Arte Festival”diretto da Chiara Giordano in coproduzione con “Fatti di Musica”di Ruggero Pegna con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Regione Calabria,della Provincia  e del Comune di Catanzaro.

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A tu per tu con Gigi Proietti

Nasce a Roma in Via di S. Eligio a pochi metri di distanza da dove nacque Ettore Petrolini.Nei primi anni di carriera si dedica a quel teatro “che ce vò l’astrologo per capirlo”sperimentando le tecniche e le sue possibilità come è prerogativa dei giovani.Ma è agli inizi degli anni 70 che coglie una grande occasione.Domenico Modugno da forfait per “Alleluia brava gente” scritto da lui stesso e da Renato Rascel. Fatto sta che Garinei e Giovannini registi dello spettacolo,pensarono di affidargli la parte. Gigi accetta di partecipare alle prove dello spettacolo riservandosi in un secondo momento se debuttare,poi decide di tentare il grande balzo decollando definitivamente.Durante la sua lunga carriera si divide nei vari ambitidello spettacolo raccogliendo numerosi consensi di pubblico:per la televisione famoso è il suo Don Chisciotte.Al cinema inizia ed ottiene il primo ruolo di protagonista nel film “l’urlo”di Tinto Brass.Nel 76,sfonda a teatro con “A me gli occhi please”.A Roma prende in gestione per la prima volta il Teatro Brancaccio dove nasce il  Laboratorio di “Esercitazioni sceniche”, che darà i natali ad artisti come Massimo Wertmuller, Pino Quartullo,Rodolfo Laganà,Enrico Brignani ed altri.Dal 1996 ad oggi ha girato per la Rai la fiction “il maresciallo Rocca”riscuotendo un grosso successo tra il pubblico televisivo.
L’ho incontrato per una simpatica intervista in occasione del suo SHOW “Serata d’onore” coniato per il suo pubblico in occasione dei suoi quarant’anni di Teatro.Lo spettacolo è andato in scena lo scorso agosto in Calabria presso l’Area Magna Grecia di Catanzaro Lido ed inserito nella manifestazione “Armonie d’Arte Festival”diretto da Chiara Giordano in coproduzione con “Fatti di Musica”di Ruggero Pegna con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Regione Calabria,della Provincia  e del Comune di Catanzaro.

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Katie Holmes alla Casa Bianca

Ormai se ne parla soltanto perché è la moglie di Tom Cruise, ma Katie Holmes non si è dimenticata di essere anche un’attrice ed è stata coinvolta in un progetto molto interessante, che la vede interpretare un ruolo di gran classe e prestigio. Infatti, la giovane attrice neomamma, vestirà i panni della first lady Jacqueline Kennedy, moglie del trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti d’America, in una miniserie nuova, intitolata “The Kennedys”.Una miniserie della durata di otto ore, che verrà trasmessa da gennaio 2011 su History Channel e racconterà la storia della numerosa famiglia Kennedy dai primi anni della sua ascesa fino all’assassinio a Dallas nel 1963 di John Kennedy, interpretato in questo caso da Greg Kinnear. A fianco ai due, Tom Wilkinson nei panni di Joe Kennedy e Barry Pepper in quelli di Robert Kennedy.

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