Intervista alla regista Ilaria Borrelli

la regista Ilaria Borrelli, l’intervistatrice L. Rizzo ed il musicista Guido FreddiIlaria Borrelli, attrice, scrittrice e regista napoletana, svolge la sua poliedrica attività tra Roma e New York, dove ha frequentato per due anni alcuni corsi di sceneggiatura, realizzando ben quattro cortometraggi.E’ stata protagonista di svariate serie televisive sia in Italia che in Francia, quali “Vento di mare”, l’Infiltrato, La Cavaliere ed altri.Tra i suoi film più importanti ricordiamo “ I Pavoni”, “Cena alle nove” ed i “Tarassachi”. Ha lavorato come attrice teatrale nel ruolo de “La tranviera” in Zeno e la cura del fumo, con il grande Giulio Bosetti.Ha scritto diversi romanzi tra i quali “Scosse” (storia ambientata nella Napoli del terremoto del ’80 ) che è stato premiato dal Club letterario italiano ed è stato finalista al Premio Calvino. Nel 2002 ha girato il suo primo film da regista, una commedia dal titolo “ Mariti in affitto”interpretato da una splendida Maria Grazia Cucinotta, da Pier Francesco Favino, Brooke Schields e Chevy Chase.Il film prodotto dal produttore Massimo Cristaldi e distribuito da Medusa , narra la storia di un trio amoroso vissuto da un lui, arrampicatore sociale, che si divide tra due donne all’oscuro di tutto e geograficamente distanti in quanto l’una vive a New York lavorando nelle televendite e l’altra vive a Procida cucendo sandali. Alla fine si ritroveranno faccia a faccia e pur scoprendo la triste realtà, diventeranno grandi amiche.Questo film è stato presentato nella grande Kermesse del Magna Grecia film Festival dedicato alle opere esordienti dei giovani registi italiani., dove per l’occasione l’abbiamo incontrata per una breve intervista. Ad accompagnarla, il marito Guido Freddi che ha anche musicato il film .

D: Secondo lei in Italia per una donna è difficile svolgere il ruolo di regista?

 

R: A mio parere in Italia è molto difficile per una donna  riuscire in un’impresa simile. I produttori non ti ascoltano, perché pensano che la regia sia un compito da uomini.L’idea di affidare la gestione di un lavoro ad una donna che fa fatica a farsi strada, è una cosa difficile da realizzare. Ma io ci sono riuscita.

D. Nel 2002 debutta come regista nel lungometraggio “Mariti in affitto”, dove la commedia  italiana si fonde con quella americana.Da cosa è dettata la scelta di mettere insieme due culture diverse?

R: Lavorando tra l’America e l’Italia, ho tentato di fondere una società complessa come quella americana con quella più semplice italiana, tentando di ironizzare su entrambe.Mi sono divertita a prenderli un po’ in giro ironizzando ad  esempio sul mammismo che affligge il maschio italiano.Ho voluto comunque che fosse un film “esportabile”. Da qui la decisione di realizzare una commedia americana, doppiata sia in inglese che in italiano, con attori italiani ma anche americani.

D: Lei ha diretto attrici del calibro di Brooke Schields e Maria Grazia Cucinotta .Come è riuscita ad averle entrambe nel  cast?

R: Ho contattato la B. Schields attraverso Avy Kaufman, responsabile del cast di Artificial Intelligence di Spilberg. Ho provato un’enorme emozione nel dirigere un’icona del cinema americano come lei in quanto ero sempre alla mia prima esperienza come regista.Per quanto riguarda M. G. Cucinotta, mi serviva una donna mediterranea come lei.Non speravo proprio di poterla dirigere nel ruolo di una donna isolana  cucitrice di sandali, ma dopo aver letto la sceneggiatura, mi ha confessato che si rispecchiava molto in quel personaggio, perché da piccolo nella sua Messina si faceva i sandali da sola.

D: Oltre alla Cucinotta e B. Schields a completare il cast di protagonisti ha pensato di proporre nella parte del maschio latino Pier Francesco Favino. Perché questa scelta?

R: Favino è per me un vecchio amico conosciuto negli anni dell’accademia.E’ un attore fantastico che riesce a parlare inglese con accento napoletano. Sa riprendere e mescolare cadenze, accenti e pronuncie. Da qui la decisione di scegliere lui, un attore italiano che sapesse parlare anche bene l’inglese.

D: Lei da ex attrice, trova delle differenze tra le attrici che recitano in Italia e quelle che lavorano in America?

R: Per le attrici italiane non c’è più rispetto.Non esistono per loro grandi ruoli:La donna viene sempre relegata al  semplice ruolo di casalinga o di moglie e madre.Eppure sono tantissime le donne che hanno un mestiere e che si danno da fare molto più degli uomini.Il cinema americano almeno queste cose è in grado di raccontarle

D. Ha già pensato ad una prossima sceneggiatura?

R: ho diverse sceneggiature ancora nel cassetto, così come tante sono le sceneggiature che ho in mente da diverso tempo , con la speranza di realizzarle il più presto possibile.

Ringraziamo il direttore artistico Gianvito Casadonte che ha permesso questa intervista e l’Hotel Palace di CZ Lido per averci ospitati.

(Intervista a cura di Loredana Rizzo)

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