A Parigi una grande retrospettiva che rende omaggio al padre della scultura moderna, Costantin Brancusi
Il Centro Pompidou di Parigi ospita la grande mostra su BRANCUSI, padre della scultura moderna, fino al 1 luglio
Dal 27 marzo 2024 il Centro Pompidou di Parigi propone alla galleria 1 del livello 6 una eccezionale retrospettiva dello scultore romeno Costantin Brancusi (1876 -1957).
Nato a Hobita in Romania, Brancusi studia arte alla Scuola di Arti e Mestieri di Craiova dal 1894 al 1898, quindi alla Scuola di Belle arti di Bucarest dal 1898 al 1901.
Desideroso di continuare la propria educazione artistica a Parigi, vi si reca nel 1904 e si iscrive all’ École des Beaux-Arts nel 1905.
L’anno seguente partecipa con alcune sculture al Salon d’Automne dove incontra Auguste Rodine che diventa una sua fonte di ispirazione.
Viene naturalizzato francese e allo Stato dona nel 1957 il suo atelier, autentico gioiello della collezione del Musée National d’Art Moderne.
Organizzata nell’ambito dell’operazione di trasferimento dell’intero Studio Brancusi in vista dei lavori di ristrutturazione del Centre Pompidou nel 2025, questa mostra è un’occasione unica per scoprire tutti gli aspetti dell’opera di questo immenso artista, considerato l’inventore della scultura moderna.
La mostra, dal titolo Brancusi, è curata da Ariane Coulondre, curatrice del dipartimento delle collezioni moderne del Musée national d’art moderne, affiancata dagli assistenti curatori Valérie Loth, assistente curatore del dipartimento di arti grafiche del medesimo museo, e Julie Jones, curatrice al dipartimento di fotografia.
Il cuore della mostra evoca le fonti di ispirazione di Brancusi (Auguste Rodin, Paul Gauguin, l’architettura vernacolare rumena, l’arte africana, l’arte cicladica, l’arte asiatica, ecc.) e fa luce sul suo processo creativo, compresa la scelta dell’intaglio diretto, l’estetica del frammento, il processo seriale e il lavoro per far emergere la forma.
Una parziale ricostruzione del suo studio sottolinea la dimensione materiale del suo lavoro (materiali, strumenti, gesti).
Sono esposte quasi duecento tra sculture, fotografie, disegni, film, archivi, strumenti e mobili dello studio.
L’atelier rappresenta la parte più rilevante di questa retrospettiva che riunisce gruppi originali di sculture, grazie anche a straordinari prestiti dei principali musei internazionali.