A Modena, in mostra la natura morta e le sue trasformazioni nel corso del tempo
Galleria BPER Banca di Modena ospita la mostra L’incanto del vero. Frammenti di quotidiano nella natura morta tra Sei e Settecento
Il 5 aprile 2024 la Galleria BPER Banca ha aperto al pubblico la mostra L’incanto del vero. Frammenti di quotidiano nella natura morta tra Sei e Settecento negli spazi della propria pinacoteca a Modena, in via Scudari 9.
L’esposizione, a cura di Lucia Peruzzi, rivela per la prima volta al pubblico quindici tra i dipinti più significativi del nucleo di nature morte della collezione di BPER Banca.
A questi si affianca per l’occasione una selezione di undici capolavori provenienti da collezioni private e istituzioni pubbliche nella costruzione di un prezioso itinerario che si snoda attraverso le principali scuole artistiche del bacino emiliano-romagnolo tra Seicento e Settecento.
In dialogo con i dipinti, la curatrice dell’Archivio storico di BPER Banca, Chiara Pulini, propone una selezione di documenti provenienti dall’Archivio di Stato di Modena e dall’Archivio privato Rangoni Machiavelli che esprime il profondo legame tra l’immagine trasmessa dall’opera d’arte con la vita vissuta.
Filo conduttore della mostra è il genere artistico della natura morta e le sue trasformazioni nel corso del tempo, che vedono il semplice oggetto assumere significati diversi a seconda del contesto storico e sociale di inserimento.
Dalle raffigurazioni floreali agli interni delle dispense e alle tavole imbandite, lo studio del vero cala l’oggetto inanimato e domestico in una dimensione che gli conferisce un valore simbolico.
Il percorso espositivo si apre con una riflessione dedicata alla natura morta nella pittura di genere ‘alto’, dove gli oggetti inanimati sono chiamati a enfatizzare il significato della narrazione.
Sono questi i casi, per citare solo due esempi, de “La Madonna della rosa” di Michele Desubleo (1650 circa)che vede la rosa farsi simbolo della purezza della Vergine e la passiflora richiamare gli strumenti della Passione, mentre “La Terra dona a Nettuno i bulbi di tulipano” di Giovanni Andrea Sirani (XVII sec.) richiama la straordinaria diffusione del tulipano in Europa a seguito della sua importazione dall’Olanda dopo l’arrivo dalla Turchia.