Il mito di Orfeo, con la tragica vicenda del suo amore con Euridice, ha ispirato poeti, scrittori e artisti, fin dai tempi di Virgilio e Ovidio
Palazzo Medici Riccardi di Firenze ospita la mostra antologica L’incanto di Orfeo, aperta fino al 8 settembre
Palazzo Medici Riccardi, opera dell’architetto Michelozzo, è il quattrocentesco palazzo in pieno centro a Firenze, che fu sede del Ministero dell’Interno nel periodo di Firenze Capitale.
Oggi è sede della Prefettura e della Città Metropolitana, con spazi dedicati ad esposizioni temporanee.
Fino all’8 settembre a Palazzo Medici Riccardi la grande mostra, L’incanto di Orfeo, ispirata al personaggio della mitologia greca, con opere, manoscritti, installazioni, film, curata da Sergio Risaliti del Museo Novecento di Firenze e da Valentina Zucchi.
Il mito di Orfeo attraversa, infatti, i secoli e le arti.
La vicenda di Orfeo ed Euridice i due innamorati separati dalla morte, ha ispirato poeti, scrittori e artisti, fin dai tempi di Virgilio e Ovidio.
Certamente la forza del mito deriva dalla grandezza dell’amore di un giovane poeta per la sua sposa, che lo spinge a compiere un’impresa impossibile pur di riaverla indietro.
O ancora, un’altra ragione dell’immortalità di questa storia potrebbe ritrovarsi nel suo tragico epilogo che ritroviamo con tutta la sua portata universale nell’ amore di Paolo e Francesca e in quello Shakespeariano di Romeo e Giulietta, tragedie dell’amore capaci di scuotere e di commuovere ancora oggi.
Poeti e artisti di ogni tempo hanno trovato ispirazione in Orfeo e la mostra ne è testimone.
A partire dallo splendido rilievo marmoreo neoattico con Orfeo, Euridice ed Hermes, proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che raffigura il secondo e definitivo distacco del cantore dalla sua amata fino alle opere di Tiziano, Parmigianino, van Honthorst, Bruegel il Vecchio, Rembrandt, Delacroix, Moreau, Redon, Feuerbach, De Chirico, Cocteau, Savinio, Melotti, Twombly e Paladino provenienti da prestigiose istituzioni culturali italiane e internazionali, oltre che da collezioni private e grazie a una speciale collaborazione con l’Archivio del Teatro del Maggio Fiorentino.
Ora la figura di Orfeo domina e risplende a Palazzo Medici Riccardi, ma non è proprio una novità.
Nel cortile principale del Palazzo, infatti, è presente un meraviglioso gruppo marmoreo di ‘Orfeo che incanta Cerbero’ di Baccio Bandinelli, che dialogherà con tutte le altre testimonianze in mostra.