Eterna giovinezza con la pillow face

I volti celebri seguono una nuova tendenza, quella del  pillow face. Completamente out  il “vecchio” viso stirato, praticamente pietrificato dal lifting, questo si faceva negli anni o nei mesi scorsi. Il look più alla moda, quest’anno, prevede la pillow face, cioè una faccia a cuscinetti che presenta zigomi prominenti, l’area sotto gli occhi liscia e piatta ed una fronte, non solo liscia per le iniezioni di botulino, ma anche curva e imbottita. I volti di Madonna, Nicole Kidman e Kylie Minogue, sembrano essere stati sottoposti a questa pratica e persino la first lady francese, Carla Bruni, sembra non essere immune dal fascino di questo elisir di giovinezza. Sebbene molte celebrità amino vantarsi di riuscire a mantenersi in forma bevendo tanta acqua e praticando sedute modaiole di yoga, non c’è dubbio che facciano ricorso a trattamenti non chirurgici, in particolare ai filler artificiali che permettono di ottenere un viso paffuto e liscio.
I vecchi lifting erano basati sull’idea che la pelle che cede invecchia il viso, così i chirurghi tiravano l’epidermide per regalare un aspetto più giovane alle pazienti. Ma un altro aspetto importante dell’invecchiamento è la perdita di volume e pienezza sotto la pelle. 
In uno studio del 2007 un chirurgo plastico americano rivelò che con l’età perdiamo grasso vitale sul viso. Prima sparisce quello intorno agli occhi, poi quello sugli zigomi, quindi intorno alla bocca e sotto le linee naso-bocca e, infine, sulla fronte e sui lati del viso.

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Eterna giovinezza con la pillow face

I volti celebri seguono una nuova tendenza, quella del  pillow face. Completamente out  il “vecchio” viso stirato, praticamente pietrificato dal lifting, questo si faceva negli anni o nei mesi scorsi. Il look più alla moda, quest’anno, prevede la pillow face, cioè una faccia a cuscinetti che presenta zigomi prominenti, l’area sotto gli occhi liscia e piatta ed una fronte, non solo liscia per le iniezioni di botulino, ma anche curva e imbottita. I volti di Madonna, Nicole Kidman e Kylie Minogue, sembrano essere stati sottoposti a questa pratica e persino la first lady francese, Carla Bruni, sembra non essere immune dal fascino di questo elisir di giovinezza. Sebbene molte celebrità amino vantarsi di riuscire a mantenersi in forma bevendo tanta acqua e praticando sedute modaiole di yoga, non c’è dubbio che facciano ricorso a trattamenti non chirurgici, in particolare ai filler artificiali che permettono di ottenere un viso paffuto e liscio.
I vecchi lifting erano basati sull’idea che la pelle che cede invecchia il viso, così i chirurghi tiravano l’epidermide per regalare un aspetto più giovane alle pazienti. Ma un altro aspetto importante dell’invecchiamento è la perdita di volume e pienezza sotto la pelle. 
In uno studio del 2007 un chirurgo plastico americano rivelò che con l’età perdiamo grasso vitale sul viso. Prima sparisce quello intorno agli occhi, poi quello sugli zigomi, quindi intorno alla bocca e sotto le linee naso-bocca e, infine, sulla fronte e sui lati del viso.

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L’amore ai tempi di Facebook

Facebook crea dipendenza. Come il fumo. Come la droga. Come il cioccolato. Inizi e non smetti più. Disintossicarsi è impossibile quanto starnutire con gli occhi aperti. Se poi hai una relazione sentimentale, Facebook è la quintessenza del male, della tragedia, della distruzione, ma anche del patetico al limite del picco glicemico. Gente con una storia finita tra le mani non rassegnata perché lui o lei ancora “non ha tolto la mia amicizia da Facebook”.E quindi via agli status strappalacrime corredati da faccine tristi, nella speranza che lei o lui si renda conto del terribile errore. Come se il fatto di avere o meno l’altra  metà tra i contatti, fosse prova che la storia nutra ancora qualche speranza. 
Non significa nulla che nella realtà ti abbia mollato per telefono o spiaccicato la fine davanti agli occhi, che abbia fatto fagotto di tutte le sue cose andandosene, che non abbia più risposto al cellulare e non ti abbia più cercato. Se apri quella “maledetta finestra” di Facebook e lei o lui sono ancora lì, online, la mano sul mouse trema, e si finisce su “quel” profilo, su “quella” bacheca.

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