Must Have autunno inverno 2010-2011

Le fashion victims sono già a caccia delle cose invernali da possedere assolutamente, quelle che poi saranno sempre presenti per tutta la stagione. Grazie alle anteprime delle sfilate e alle prime vetrine con le nuove collezioni, qualche idea ce la siamo già fatta.  Poche cose ma fondamentali per essere alla moda in qualsiasi situazione. Non serve prendere grandi firme, ma basta cogliere i suggerimenti e affinare l’occhio, vestiti, accessori “famosi” e costosi, possono essere alla portata di tutti in questa maniera. Se parliamo di tessuti, il velluto è il padrone, tantissimi pantaloni: aderenti ed elasticizzati,  a costine sottili. Questo tessuto pratico è adatto a tutti i giorni se a coste più o meno sottili oppure diventa molto elegante per la sera se è liscio. Due in uno! 
Per quanto riguarda la maglieria, maglioni oversize in lana grossa, morbidi, caldi che cadono sino a metà coscia mentre si usa lana sottile anche per i vestiti e in sovrapposizione, abito senza maniche abbinato ad un  pull lungo. Quindi un bel maglione con maniche morbide assolutamente da avere in color cammello o in bordeaux e bianco sono i must dei must.

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Must Have autunno inverno 2010-2011

Le fashion victims sono già a caccia delle cose invernali da possedere assolutamente, quelle che poi saranno sempre presenti per tutta la stagione. Grazie alle anteprime delle sfilate e alle prime vetrine con le nuove collezioni, qualche idea ce la siamo già fatta.  Poche cose ma fondamentali per essere alla moda in qualsiasi situazione. Non serve prendere grandi firme, ma basta cogliere i suggerimenti e affinare l’occhio, vestiti, accessori “famosi” e costosi, possono essere alla portata di tutti in questa maniera. Se parliamo di tessuti, il velluto è il padrone, tantissimi pantaloni: aderenti ed elasticizzati,  a costine sottili. Questo tessuto pratico è adatto a tutti i giorni se a coste più o meno sottili oppure diventa molto elegante per la sera se è liscio. Due in uno! 
Per quanto riguarda la maglieria, maglioni oversize in lana grossa, morbidi, caldi che cadono sino a metà coscia mentre si usa lana sottile anche per i vestiti e in sovrapposizione, abito senza maniche abbinato ad un  pull lungo. Quindi un bel maglione con maniche morbide assolutamente da avere in color cammello o in bordeaux e bianco sono i must dei must.

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Emo, una moda rischiosa o una via di fuga?

Il ciuffo stirato di sbieco a coprire un occhio, jeans strettissimi su gambe come giunchi, il tutto condito da accessori borchiati o a strisce colorate. Vaghe reminescenze di punk, qualche cresta che rispunta, assieme all’occhio bistrato, anche e soprattutto per i ragazzi. Si fanno chiamare “emo”, che richiama il concetto di emozione, e hanno in genere tra i 14 e i 19 anni. Si fa presto a bollare tutto come moda adolescenziale, ma sotto alle t-shirt dal sapore gotico e delle Converse ai piedi si nasconde un mondo intero, una sorta di “filosofia di vita” che ha contagiato molti ragazzi. Non solo un modo di vestire, ma soprattutto un  modo di pensare ed agire, che a volte fa un po’ paura, specie a chi, come i genitori, li osserva dall’esterno e non riesce a capire. Capire da dove nasce tutta questa tristezza, questa disperazione. Se emo significa emozione, i ragazzi emo non fanno mistero di quello che provano, anche se questo significa piangere davanti agli amici o baciare persone dello stesso sesso, e magari essere emarginati proprio da quel gruppo che si riteneva amico. Addirittura arrivare a farsi del male, tagliarsi sulle braccia o sulle gambe con le lamette da rasoio. Una richiesta di aiuto, la manifestazione di un disagio insostenibile, un modo “strano” e “malsano”di far uscire qualcosa da dentro se stessi, che però purtroppo rischia di essere trascinata nel gorgo della “moda” e della tendenza.

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Il ciuffo stirato di sbieco a coprire un occhio, jeans strettissimi su gambe come giunchi, il tutto condito da accessori borchiati o a strisce colorate. Vaghe reminescenze di punk, qualche cresta che rispunta, assieme all’occhio bistrato, anche e soprattutto per i ragazzi. Si fanno chiamare “emo”, che richiama il concetto di emozione, e hanno in genere tra i 14 e i 19 anni. Si fa presto a bollare tutto come moda adolescenziale, ma sotto alle t-shirt dal sapore gotico e delle Converse ai piedi si nasconde un mondo intero, una sorta di “filosofia di vita” che ha contagiato molti ragazzi. Non solo un modo di vestire, ma soprattutto un  modo di pensare ed agire, che a volte fa un po’ paura, specie a chi, come i genitori, li osserva dall’esterno e non riesce a capire. Capire da dove nasce tutta questa tristezza, questa disperazione. Se emo significa emozione, i ragazzi emo non fanno mistero di quello che provano, anche se questo significa piangere davanti agli amici o baciare persone dello stesso sesso, e magari essere emarginati proprio da quel gruppo che si riteneva amico. Addirittura arrivare a farsi del male, tagliarsi sulle braccia o sulle gambe con le lamette da rasoio. Una richiesta di aiuto, la manifestazione di un disagio insostenibile, un modo “strano” e “malsano”di far uscire qualcosa da dentro se stessi, che però purtroppo rischia di essere trascinata nel gorgo della “moda” e della tendenza.

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Una pillola per curare il mal d’amore

Innamorarsi può essere la cosa più bella del mondo, ma può rivelarsi anche qualcosa di molto doloroso: quando una storia finisce oppure quando l’amore non è corrisposto. Le chiamano pene d’amore ed è un tema su cui sono stati versati fiumi di inchiostro. Possono fare molto male, al punto che da più parti si comincia a parlare di mal d’amore come di una patologia in piena regola e, in quanto tale, può essere curata con farmaci ad hoc.
Una pillola contro il mal d’amore? Pare proprio di sì, prodotta in Austria (dove è venduta a 18 euro la confezione), sta per essere commercializzata anche in Italia una pillola che promette di alleviare le pene d’amore. È basata su una sostanza ricavata da una pianta africana, un albero che cresce in Costa d’Avorio. “Quando si è felici”, spiega Denisa Legac, professore all´Università di Graz, in Austria, “innamorarsi è la cosa più bella del mondo, ma quando si soffre diventa una vera e propria patologia, un´ossessione da cui è difficile staccarsi”.

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Innamorarsi può essere la cosa più bella del mondo, ma può rivelarsi anche qualcosa di molto doloroso: quando una storia finisce oppure quando l’amore non è corrisposto. Le chiamano pene d’amore ed è un tema su cui sono stati versati fiumi di inchiostro. Possono fare molto male, al punto che da più parti si comincia a parlare di mal d’amore come di una patologia in piena regola e, in quanto tale, può essere curata con farmaci ad hoc.
Una pillola contro il mal d’amore? Pare proprio di sì, prodotta in Austria (dove è venduta a 18 euro la confezione), sta per essere commercializzata anche in Italia una pillola che promette di alleviare le pene d’amore. È basata su una sostanza ricavata da una pianta africana, un albero che cresce in Costa d’Avorio. “Quando si è felici”, spiega Denisa Legac, professore all´Università di Graz, in Austria, “innamorarsi è la cosa più bella del mondo, ma quando si soffre diventa una vera e propria patologia, un´ossessione da cui è difficile staccarsi”.

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Milan, Bronzetti allontana Kakà: Nulla di vero

Kakà al Milan, un sogno che tutti i tifosi rossoneri stanno coltivando ormai da tempo, contrapposti allo stesso sogno che stanno cullando i tifosi dell’altra sponda milanese: Kakà all’Inter solo utopia? Per Ernesto Bronzetti, esperto di mercato, Kakà non andrà ne al Milan, ne da nessun’altra parte: «Per quello che so io – ha dichiarato ad Eurosport e da quello che mi dice Florentino Perez, mio grande amico, non c’è nulla di vero sul suo possibile ritorno di Kakà al Milan».

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Milan, Bronzetti allontana Kakà: Nulla di vero

Kakà al Milan, un sogno che tutti i tifosi rossoneri stanno coltivando ormai da tempo, contrapposti allo stesso sogno che stanno cullando i tifosi dell’altra sponda milanese: Kakà all’Inter solo utopia? Per Ernesto Bronzetti, esperto di mercato, Kakà non andrà ne al Milan, ne da nessun’altra parte: «Per quello che so io – ha dichiarato ad Eurosport e da quello che mi dice Florentino Perez, mio grande amico, non c’è nulla di vero sul suo possibile ritorno di Kakà al Milan».

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