PRECIOUS OKOYOMON trasforma gli spazi espositivi in poetiche foreste e serve cene surreali
PRECIOUS OKOYOMON the sun eats her children – Mostra Roma
ROMA – Sant’Andrea de Scaphis Via dei Vascellari 69
Dal 19/06 al 15/09/2023
Nella chiesa sconsacrata di Sant’Andrea de Scaphis è visitabile fino al 15 settembre la mostra the sun eats her children dell’artista di origine nigeriana Precious Okoyomon.
Nata a Londra nel 1993 da genitori nigeriani, Precius Okoyomon, si è presto trasferita negli Stati Uniti insieme alla sua famiglia con cui alla fine ha trovato casa a New York.
E’ un’artista multidisciplinare che abbraccia mezzi espressivi e materiali diversi.
Ha sempre scritto poesie che nascondeva per la casa come germogli di pensieri in libertà
Nella Biennale d’Arte di Venezia del 2022 Precious Okoyomon è stata l’autrice del padiglione nazionale del Regno Unito.
Precious Okoyomon – che pratica poesia, arte e cucina – realizza topografie scultoree composte di materiali vivi, in crescita, in decomposizione e morenti, tra cui terra, rocce, acqua, fiori selvatici, lumache e piante rampicanti.
Il suo lavoro parla di razza, diaspora, vita e morte ma lo fa con un tocco frizzante e leggero.
Spesso rievoca la Storia statunitense per arrivare alle radici dei paradossi e delle ingiustizie del presente.
L’ecologia, che può erroneamente sembrare il tema principale della sua opera, in realtà c’è, ma è aggrovigliata a tutto il resto.
Il fulcro è, infatti, la poesia.
Mentre la natura diventa l’abecedario di un alfabeto del tutto personale.
Per Okoyomon la natura è legata all’impronta storica della colonizzazione e della schiavitù.
Nel lavoro dell’artista, piante come il kudzu – una pianta estremamente infestante originaria dell’Asia, introdotta per la prima volta dal governo degli Stati Uniti nelle fattorie del Mississippi nel 1876 per contrastare l’erosione del suolo locale che si era degradato a causa della coltivazione intensiva di cotone,– diventano metafora dell’intrecciarsi di schiavitù, razzializzazione e diaspora con la natura, nonché il simbolo di cambiamento e rivitalizzazione.
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