Cinque artiste donne, d’età e origini diverse, affrontano il tema comune del femminile, ognuna con la propria voce, cultura, esperienza e metodologia di lavoro
La Galleria Enrico Astuni di Bologna presenta la mostra collettiva di cinque artiste donne L’altra sorgente
Dal 3 febbraio 2024 la galleria Enrico Astuni di Bologna presenta L’altra sorgente, mostra che mette in dialogo cinque artiste molto diverse tra loro.
Esse parlano di femminile, di lavoro collettivo, di pratica partecipativa, di arte performativa socialmente impegnata, di rapporto con la natura, di quotidianità, di sacralità, di connessioni ancestrali e di energia vitale, ognuna con la propria voce, cultura, esperienza e metodologia di lavoro.
Le artiste sono:
Marion Baruch (Timisoara in Romania 1929) pittrice e scultrice interdisciplinare, si approccia all’opera d’arte in una maniera unica e originale, restituendo vita a qualcosa che altrimenti andrebbe perduto e sprecato come il tessuto di scarto.
Suzanne Lacy (Wasco, California 1945), artista performativa femminista della prima ondata, nota per le sue opere pubbliche e politiche su larga scala, produce performance, film, scrittura e creazioni di arte pubblica toccando temi sensibili quali la violenza, lo stupro, il femminismo, l’invecchiamento e le problematiche urbane.
Sabrina Mezzaqui, (Bologna 1964) artista versatile che utilizza differenti linguaggi, crea installazioni in cui spesso compare la scrittura, mettendo in gioco il fare manuale e sperimentando il lavoro collettivo.
Il suo lavoro è una riflessione sulla quotidianità̀ e sulla misurazione del tempo: un tempo da ritagliare, da disegnare, da vivere con silenzio meditativo e introspezione.
Maria Nepomuceno, (Rio de Janeiro 1976) scultrice e installatrice, costruisce assemblaggi viscerali, colorati, pulsanti, stravaganti, permeati di abbondanti riferimenti culturali al Brasile e di connessioni ancestrali.
Sabrina Casadei (Roma 1985) pittrice pura, affronta la materia cromatica come unica protagonista: nelle sue tele, per questa occasione di grandi dimensioni, torna all’universo iconografico e segnico legato alla natura e al paesaggio inteso come atmosfera, energia e vibrazione.