Mostra antologica di Franco Angeli, uno degli esponenti di punta della pop art italiana
Il Guastalla Centro Arte di Livorno ospita la mostra su FRANCO ANGELI: souvenir 1964-1988, fino al 20 gennaio
La galleria Guastalla Centro Arte di Livorno presenta fino al 20 gennaio 2024 una mostra antologica di Franco Angeli (1935 -1988) dal titolo Souvenir, con 30 opere, partendo da una selezione degli anni ’60 ma con un focus in particolar modo sul periodo che va dagli anni ’70 agli anni ’80.
Dopo un inizio condizionato dall’arte di Burri, Franco Angeli realizzò opere in cui alla tela si alternano garze di cotone macchiate di vernice, da cui emergevano immagini e simboli del potere e della violenza, quali aquile imperiali, svastiche, lupe capitoline, falci e martelli, dollari e croci, che sottolineano il tema della memoria.
A proposito di questi simboli egli stesso diceva: «I miei primi quadri sono la testimonianza del contatto quotidiano con la strada. Vidi i Ruderi, le Lapidi, simboli antichi e moderni come l’Aquila, la Svastica, la Falce e Martello, obelischi, statue, Lupe Romane, sprigionare l’energia sufficiente per affrontare l’avventura pittorica».
In quegli anni Angeli diventa uno dei principali esponenti della famosa Scuola di Piazza del Popolo,costituita dallo stesso autore congiuntamente a Mario Schifano e Tano Festa, con i quali condivide un lungo e fruttuoso percorso che li porterà a diventare gli esponenti di spicco della pop art italiana.
Nel 1964 era stato alla Biennale di Venezia, manifestazione che introdusse in Italia gli artisti della pop art americana.
Negli anni ’70 Angeli utilizza ancora quei simboli, propri ormai del suo linguaggio artistico, riproducendoli nei suoi quadri in modo seriale come ad esempio la moneta, l’ “half dollar”.
Queste immagini vengono resi un simbolo universale, nonostante siano per loro natura oggetti convenzionali; l’effige dell’aquila, dorata, argentata è un simbolo fortemente legato alla cultura americana e, non a caso, in molte versioni prodotte il rapace si staglia su sfondi dai toni del blu, bianco e rosso, colori che sono un diretto riferimento alla bandiera statunitense.
Nella seconda metà degli anni ’80 affronterà le tematiche sociali e di condanna della guerra, inserendo nei suoi paesaggi degli aeroplanini, apparentemente giocosi, ma che in realtà hanno anche una funzione distruttiva e i paesaggi, che si fanno ancora più esotici tramite la presenza di piramidi ed obelischi, elementi dell’antichità che vanno a fondersi con il presente creando così un ciclo continuo di ripetizione infinita degli eventi.
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