Dalla sede della Regione Toscana inizia un lungo programma di mostre personali dello scultore ceramista Carlo Zoli
Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati di Firenze ospita la mostra Carlo Zoli. L’infinito volgere del tempo, fino al 13 aprile
Nel seicentesco Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana, si è aperta al pubblico la mostra Carlo Zoli. L’infinito volgere del tempo, a cura di Greta Zuccali.
Vengono presentate 35 terrecotte policrome dell’artista faentino Carlo Zoli (Bari, 1959), che accompagnano il visitatore a ripercorre l’evoluzione della ricerca di Zoli, dagli anni Novanta fino ad oggi.
Quarto discendente di una famiglia di artisti ceramisti Carlo Zoli eredita abilità manuale, sensibilità e raffinatezza dal bisnonno Carlo, ceramista, dal nonno Paolo, ceramista e pittore e dal padre Franco, pittore e scultore.
Carlo Zoli realizza sculture e ceramiche tra mito e leggenda utilizzando, nelle sue produzioni, ceramiche con componenti rigidi quali ferro e acciaio, patine color bronzo ed inserimenti in oro zecchino.
Nel presentare la mostra la curatrice ha evidenziato che L’opera di Carlo Zoli la si può definire come una costante ricerca dell’umano, come del resto accade in tutte le espressioni creative del nostro tempo, dalla moda al design fino ad arrivare alla musica.
I risultati sono figure e profili al tempo stesso familiari e non: in parte divinità, in parte individui mortali, in parte qualcos’altro ancora”.
La ricerca artistica di Carlo Zoli è infatti popolata da figure immaginifiche, enigmatiche e fantastiche.
Sono creature eteree come nella serie Quiete.
Ma Zoli presenta anche soggetti viscerali e battaglieri come in Tempesta, figure che esprimono lo scorrere incessante del tempo, tra vita e morte.
Sono piene di reminescenze di vite passate, come nell’opera che da il titolo all’intera mostra.