AYMEN MBARKI. Za’ir – Ruggito

- DATA INIZIO: 24/02/2024

- DATA FINE: 13/04/2024

- LUOGO: BARI – Voga Progetto d’Arte Contemporanea

- INDIRIZZO: Via Francesco Curzio 58

- TEL: +393516121246 (Nicola) / +393519169961 (Flavia)

Prima mostra in Italia dell’artista tunisino Aymen Mbarki

Voga Progetto d’Arte Contemporanea di Bari ospita la mostra di AYMEN MBARKI. Za’ir – Ruggito, fino al 13 aprile

 

Voga Progetto d’Arte Contemporanea di Bari ospita la mostra di AYMEN MBARKI. Za'ir – Ruggito, fino al 13 aprile
Installation view

 

VOGA Art Project è un’organizzazione no profit dedicata alla ricerca, produzione e valorizzazione dell’arte contemporanea a Bari e in Puglia.

Dal 2021 organizza mostre, presentazioni e laboratori, unendo a una programmazione di livello internazionale l’opportunità̀ per artiste, artisti e organizzazioni locali di presentare e divulgare il proprio lavoro.

Fino al 13 aprile 2024 la galleria presenta la prima mostra personale in Italia dell’artista tunisino Aymen Mbarki, che inaugura la stagione espositiva 2024 di VOGA Art Project.

Le opere presenti nella mostra, intitolata Za’ir – Ruggito, tracciano i contorni di una pratica poetica e politica che richiama storie, mitologie e narrazioni islamiche e mediterranee con finalità liberatorie, espresse attraverso composizioni monocrome e minimali.

 Contraddistinti da profonda consapevolezza grafica e semantica, i disegni di Aymen Mbarki sono frutto di gesti spontanei tesi a cogliere l’essenza delle cose e degli esseri viventi e si rivolgono direttamente all’animo umano.

Per le sue produzioni, Mbarki utilizza vecchia carta recuperata nella Medina di Tunisi.

Carta che, anche quando immacolata, è veicolo di suggestioni salvate dall’oblio, percepibili attraverso la filigrana, il colore brunito e le macchie di umidità.

Su questo supporto, Mbarki articola una riflessione sulla scrittura intesa come terreno di sperimentazione verbovisuale, dove simboli alfabetici ed elementi calligrafici si trasformano in forme plastiche pure e plasmabili.

I segni asemici che ne conseguono custodiscono il potenziale generativo di antichi pittogrammi, capaci di rappresentare la realtà e i suoi elementi attraverso un linguaggio intimamente ancorato all’essenza della cose.

Esempi sono le restituzioni visibili di versi animali, che si ritrovano nelle opere Za’ir [Ruggito], Sahil [Nitrito], e Primizie che tracciano i contorni di fiere selvagge.

Al contempo astrazioni figurative e reificazioni fonetiche, queste immagini racchiudono e liberano l’essenza degli animali a cui appartengono, liberandoli dalla gabbia di lettere che ciascuna lingua ha definito per loro.

In questo ritorno all’essenza, le tre opere richiamano l’arte primitiva e le pitture rupestri, indicando un passato collettivo in cui la scrittura era asemica e simboli comprensibili da tutti gli esseri umani.

ORARI DI APERTURA

  • Giovedì, venerdì e sabato 18.00 – 20.00 o su appuntamento

INFO

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