Alessandro Sambini indaga opere del passato con ricorso all’Intelligenza artificiale
BPER Banca Private Cesare Ponti di Milano ospita la mostra fotografica ALESSANDRO SAMBINI. Human Image Recognition
![BPER Banca Private Cesare Ponti di Milano ospita la mostra fotografica ALESSANDRO SAMBINI. Human Image Recognition BPER Banca Private Cesare Ponti di Milano ospita la mostra fotografica ALESSANDRO SAMBINI. Human Image Recognition](https://bunny-wp-pullzone-uasdb6tx6b.b-cdn.net/wp-content/uploads/2024/04/Human.png)
La Galleria BPER Banca presenta, presso gli spazi della nuova BPER Banca Private Cesare Ponti a Milano, la prima mostra dedicata alla fotografia contemporanea: Human Image Recognition, personale dell’artista Alessandro Sambini.
Nato a Rovigo nel 1982 Alessandro Sambini vive e lavora a Milano dove si è trasferito dopo aver conseguito la laurea in Design e Arti presso la Libera Università di Bolzano e un Master in Research Architecture presso il dipartimento di Visual Cultures del Goldsmiths College di Londra.
Dal 2018 è docente di fotografia alla Nuova Accademia di Belle Arti/ NABA di Milano.
Human Image Recognition è curata da Andrea Tinterri e Luca Zuccala, con il contributo di Giorgia Ligasacchi, consulente d’arte, in collaborazione con il team arte di Pavesio e Associati with Negri-Clementi e Galleria Indice e con il Patrocinio del Comune di Milano.
La mostra presenta un corpo di opere inedite, concepite appositamente per questa occasione, e prosegue l’omonimo progetto di ricerca espressiva avviato nel 2021 in cui Alessandro Sambini riflette sulle relazioni tra uomo e nuove tecnologie, intervenendo su immagini preesistenti, modificandole e alterandole con l’inserimento di altre informazioni.
L’artista agisce come l’algoritmo “Image Recognition” progettato per analizzare i contenuti visivi: seziona parti dell’immagine delimitandole all’interno di quadrati o rettangoli e assegnando a ciascuna di esse una didascalia, accompagnata dalla percentuale di affidabilità dell’operazione.
Sambini crea delle associazioni rispetto a quello che già conosce e alla sua immaginazione, per dare corpo a un nuovo contenuto.
Esattamente come farebbe l’intelligenza artificiale, l’artista interviene su porzioni di immagini, le osserva cercando di distanziarsi dalla visione d’insieme elaborando un proprio vocabolario visivo.
In questo modo rivela e mostra un presunto fallimento della macchina, ma grazie a esso restituisce un universo immaginifico altrimenti insondabile.
L’intervento sull’immagine viene realizzato con un pennarello, un gesto artigianale che recupera la scrittura e il tratto incerto e unico della mano.
Sambini apprende dalla macchina un metodo che innesca un’esplosione iconografica e dilata l’opera mostrando le sue intrinseche possibilità.
Al centro dell’analisi il quadro di Francesco Hayez Maria Stuarda che sale al patibolo, della collezione di BPER Banca.
Il quadro viene considerato e trattato in quanto immagine: una composizione di volti, corpi, edifici che si susseguono nello spazio.
Di essa Sambini seleziona tre parti e lavora su un doppio piano, fronte e retro.
Se all’interno dello spazio espositivo le tre grandi opere sono visibili frontalmente, dalla strada, sono invece riprodotti solo alcuni particolari, creando così una sinergia di scala tra interno ed esterno, trasformando la vetrina in una lente di ingrandimento altamente performante.
Circa le altre opere che costituiscono il nucleo espositivo Sambini lavora su un doppio versante:
- da una parte fotografie che raffigurano luoghi di villeggiatura che paiono ricavate da poster o cartoline pubblicitarie di qualche agenzia di viaggio
- dall’altra immagini create dall’intelligenza artificiale che simulano vedute di paesaggi di importanti artisti della storia dell’arte moderna e contemporanea.
La mostra è aperta al pubblico gratuitamente su prenotazione.
2 thoughts on “ALESSANDRO SAMBINI. Human Image Recognition”