La raffinata tecnica e il pensiero di Agostino Arrivabene si consolidano con l’analisi attenta e l’osservazione diretta delle opere dei grandi maestri del passato
AGOSTINO ARRIVABENE. Thesauros – Mostra Ferrara
FERRARA – Palazzo dei Diamanti Corso Ercole I d’Este,21
Dal 16/07 al 01/10/2023
Palazzo dei Diamanti di Ferrara dedica la mostra estiva ad un artista vivente particolarmente stimato da Vittorio Sgarbi, Arrigo Arrivabene (Rivolta d’Adda 1967).
La mostra Thesauros, curata dallo stesso Vittorio Sgarbi, presenta una quarantina di opere fra dipinti, disegni e oggetti di mirabilia realizzate dal 1985 a oggi.
Il titolo Thesauros è riferito ai tesori che, nell’antichità greca, erano doni votivi agli dèi.
Noti sono i piccoli templi, denominati appunto tesori, come quello dei Sifni, degli Ateniesi e di Sicione, situati attorno al santuario di Delfi lungo una via sacra che conduceva al tempio dedicato ad Apollo, luogo dove la Pizia vaticinava.
È a questo concetto di offerta votiva che si riferisce la produzione di Arrivabene: l’urgenza artistica come tensione verso il divino e la ricerca e lo svelamento del mistero della creazione.
Sciamanesimo, veggenza e sogno sono tre percorsi paralleli che si palesano in un viatico iniziatico: dalle vertigini degli abissi profondi alle abbacinanti presenze divine.
La mostra si apre con il recente e monumentale dipinto Erotomachia infera, omaggio alla Divina Commedia e al quinto canto dell’Inferno; il tragico destino dei lussuriosi e di Paolo e Francesca e la gravità opprimente del peccato si contrappongono all’opera dell’ultima sala che conclude la mostra e le fa da contraltare: il dipinto Lucifero del 1999.
Lucifero è interpretato come Ade del Mito greco, colui che ha dato corpo ai misteri eleusini che Arrivabene ha declinato in un vero e proprio ciclo realizzato a partire dal 2008.
Alla mitologia greca comunque sono ispirate le altre opere in mostra come le rarissime opere giovanili I sette giorni di Orfeo (1996) e Athena (1993).
Arricchiscono il Thesauros infero tre opere di grande raffinatezza eseguite fra il 2014 e il 2020 con frammenti radiali di legni pietrificati del Cretaceo che si rifanno alla tradizione rinascimentale delle pietre dipinte.
Un esplicito omaggio a Ferrara è offerto, infine, in due tele parte di un ciclo d’après ispirato alla pala di Santa Maria in Porto di Ercole de’ Roberti conservata alla Pinacoteca di Brera.
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