Rosángela Rennó lavora su vecchie immagini, foto, negativi trovati ovunque in archivi o mercatini per realizzare le sue opere

ROSÂNGELA RENNÓ: sur les ruines de la photographie – Mostra Arles

ARLES (Francia)- La Mécanique Générale 33 avenue Victor Hugo, 13200 Arles

Dal 03/07 al 24/09/202

Dal 1970 la cittadina francese di Arles in Provenza ospita Les Rescontres d’Arles una settimana di full immersion nella fotografia durante la quale in tutta la città giorno e notte, fotografi e curatori del programma incontrano il pubblico in proiezioni serali, visite guidate, dibattiti, conferenze.

Il programma è da sempre arricchito da un numero rilevante di mostre in vari siti della città spesso trampolino di lancio per talenti emergenti ma anche occasione per offrire al pubblico l’opera di maestri della fotografia.

Tra i siti interessanti per la qualità delle proposte espositive spicca La Mécanique Générale di avenue Victor Hugo, che sorge in un sito originariamente dedicato alla costruzione e riparazione di locomotive a vapore.

Gli edifici industriali costruiti nell’Ottocento, dopo la cessazione dell’attività industriale, sono stati ristrutturati da Annabelle Selldorf e sono oggi destinati a diversi usi affiancati da una torre, struttura nuova progettata da Frank Gehry, che dialoga in armonia con le antiche officine.

Durante Les Rescontres d’Arles i diversi spazi espositivi si offrono a mostre rientranti nel programma della manifestazione.

Tra queste la mostra personale dedicata alla vincitrice del premio Women in motion 2023, la fotografa brasiliana classe 1962 Rosángela Rennó che vive e lavora a Rio de Janeiro.

La mostra ROSÂNGELA RENNÓ: sur les ruines de la photographie è stata inaugurata il 3 luglio, giornata di apertura della settimana di Les Rescontres d’Arles 2023.

Il lavoro di Rosángela Rennó consiste essenzialmente in immagini fotografiche provenienti da archivi pubblici e privati che mettono in discussione la natura di un’immagine e il suo valore simbolico.

Con l’uso di fotografie, installazioni e oggetti, l’artista si appropria e getta nuova luce su un corpo anonimo di fotografie e negativi trovati per lo più nei mercatini delle pulci, negli album di famiglia, nei giornali e negli archivi.

L’interesse di Rennó per le immagini scartate e l’abitudine al collezionismo sono stati decisivi per stabilire le sue strategie di lavoro.

Le fotografie tornano dal passato, rovinate, indebolite, perché la loro vita non è mai completamente ripristinata; testimoni emaciati, attendono un futuro inesistente e segnalano un passato interminabile.

Nel lavoro della fotografa brasiliana individui, popoli, religioni, riti, parole, libri, memorie, monumenti, tutto è sparito…

Anche la fotografia, così come la conoscevamo dall’Ottocento, è scomparsa.