Una mostra di scottante attualità di fronte alle vicende belliche dell’Ucraina e non solo

Artisti in guerra – Castello di Rivoli/Museo d’Arte contemporanea

• Castello di Rivoli (TORINO) /Museo d’Arte contemporanea
• A cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio
• 15 marzo –19 novembre 2023

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea è un museo italiano dedicato all’arte contemporanea con sede nella residenza sabauda del castello costruito su progetto iniziale di Juvarra sui resti di un castello dell’epoca medioevale esattamente del secolo XI.

Dal 1984 il Castello ospita il Museo che dispone di 38 Sale, e che ogni anno ospita importantissimi eventi e mostre.

Dal 15 marzo è possibile visitare la mostra Artists in a Time of War/Artisti in guerra a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio

La mostra presenta più di 140 opere di 39 autori realizzate da artisti che si trovavano o si trovano in guerra.

Sono opere empatiche, sofferte, che esprimono disagio ma anche grande umanità.

La mostra  include prestiti da importanti istituzioni pubbliche e private italiane e internazionali, oltre a due nuove commissioni, create per l’occasione dall’artista afghano Rahraw Omarzad e dall’artista ucraino Nikita Kadan.

Altri artisti contemporanei in mostra Bracha L. Ettinger, Dinh Q. Lê, Michael Rakowitz.

In occasione dell’inaugurazione  il 14 marzo  questi artisti hanno conversato con la curatrice del castello di Rivoli Marianna Vecellio nelle sale del Museo.

Viene proposta arte del passato, tra cui Desastres de la Guerra di Francisco José de Goya y Lucientes, e sviluppa il tema della guerra e della soggettività post-traumatica attraverso opere storiche e nuovi progetti di importanti artisti contemporanei.

Il percorso mette in luce le pratiche di Omarzad, artista e figura chiave della scena culturale afghana, che ha trovato asilo in Italia e Germania, e di Kadan, artista che vive tra Kiev e Bucha.

Entrambi gli artisti offrono un messaggio di grande impatto emotivo e umano, oltre che sociale e politico.

Originari di paesi dilaniati dalla guerra e scene di profondi disordini geopolitici, riflettono sull’importanza di trovare narrazioni di cura e pace attraverso l’espressione creativa.