Paul Jenkins, esponente di spicco dell’Espressionismo astratto, è conosciuto per il colore luminoso delle sue astrazioni
Il CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno presenta la mostra PAUL JENKINS. La pittura assoluta
Il CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno rappresenta il punto d’arrivo di una attenzione diffusa e crescente della Città verso la ricerca artistica contemporanea.
Sorto nel centro storico sulle rovine di un edificio che fu Centrale del latte e poi Ufficio Postale, il Centro vuole essere il contenitore di energie culturali e informazionali focalizzate sulla creatività.
Presso lo spazio trova collocazione la collezione permanente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e, fino al 7 gennaio 2024, è allestita la mostra PAUL JENKINS. La pittura assoluta a cura di Italo Tomassoni.
Artista americano (1923-2012), conosciuto per il colore luminoso delle sue astrazioni, Paul Jenkins incarna la New York School ed è uno dei principali rappresentanti dell’Espressionismo astratto di seconda generazione.
La mostra promossa e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno è stata organizzata in onore dei 100 anni dalla nascita di Paul Jenkins, in collaborazione con la Galleria Ronchini di Londra.
Spaziando da opere monocromatiche come Phenomena Cardinal Sign (1972) a tele dalla colorazione più varia come Phenomena Listen Listen (1968), questa mostra si focalizza sui dipinti dell’artista realizzati nei decenni successivi alla sua transizione critica dall’olio all’acrilico avvenuta negli anni ’60.
La lavorazione con l‘acrilico permise a Jenkins di esplorare a fondo la maggiore traslucenza insieme all’opacità che è possibile ottenere con questo mezzo.
Infatti, il processo di creazione ed i materiali sono protagonisti nelle opere dell’artista, che si dedicò a raffinare la tecnica della colatura dei colori sulla tela, coreografandola metodicamente per realizzare delle astrazioni incredibilmente fluide nella forma, quanto drammatiche nel contrasto cromatico.
Influenzato dalle teorie sui colori di Goethe, Jenkins iniziò nel 1960 a intitolare i suoi dipinti Phenomenaseguiti da una frase o parola chiave.
In questo fondamentale passaggio all’acrilico, il coltello d’avorio – donato all’artista nel 1958 – divenne presto uno strumento essenziale per guidare il flusso della vernice colata nelle sue opere.
1 thought on “PAUL JENKINS. La pittura assoluta”