La fotografa berlinese Daniela Finke contrassegna corpi, architetture, oggetti di uso quotidiano o fenomeni naturali con colori vivaci e li sfuma
La Galleria nüüd.berlin presenta la mostra fotografica di Daniela Finke. A Present from the Past, fotografa berlinese
La galleria nüüd.berlin è una galleria d’arte contemporanea fondata nel 2019 da Henner Merle, dopo che questi era già stato direttore e cofondatore della ex galleria ZFF – Centro per la fotografia di Berlino.
In pochi anni la galleria si è qualificata per l’elevato livello di mostre che propone.
Da venerdì 10 novembre 2023 la galleria presenta A Present from the Past / Un presente dal passato, mostra retrospettiva della fotografa berlinese DANIELA FINKE (Hannover 1958).
Daniela Finke, che ha ricevuto numerose borse di studio e premi per il suo lavoro, tra cui il Premio Europeo per la Fotografia Architettonica, esplora nel suo lavoro le condizioni invisibili del mondo visibile.
Contrassegna corpi, architetture, oggetti di uso quotidiano o fenomeni naturali con colori vivaci e li sfuma.
In questo modo le sue immagini portano alla luce forme e relazioni elementari e capovolgono l’interno della percezione.
Come magiche illuminazioni dell’inconscio, astratte e concrete allo stesso tempo, le sue serie giocano attraverso gli schemi temporanei della percezione e ne rivelano la forma fragile, difficilmente afferrabile in modo razionale.
La mostra si concentra quindi sull’ultima serie di opere “A Present from the Past”, in cui l’artista si confronta con l’antica specie di granchi a ferro di cavallo (Limulidae), una specie in via di estinzione che si stima abbia più di 400 milioni di anni il cui sangue bluastro pare porti grandi benefici medici per l’umanità.
Negli scatti fotografici il contorno dell’animale appare ripetutamente come un segno stereotipato: come una costellazione o una gemma simile a uno scarabeo, come un’ombra nel blu oceano dei cianotipi, che si riferisce alla colorazione del sangue di questi granchi.
Non mancano in mostra altre immagini riferite ad architetture come le fronti glaciali bianco-blu della Patagonia, oggetti quotidiani scartati della serie “Discarded” o edifici canonici dell’architettura moderna.
Riducendo le forme, Daniela Finke rende visibili le strutture dell’abitare e libera un presente danzante.
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