HARTUNG – IMAI – JENKINS

- DATA INIZIO: 09/11/2023

- DATA FINE: 12/01/2024

- LUOGO: MILANO – Dellupi Arte

- INDIRIZZO: Via Spinola 8/a

- TEL: +39 02 469 5211

Gli artisti HARTUNG – IMAI – JENKINS sono stati protagonisti del secondo dopoguerra, e hanno saputo trasformare ciascuno con le proprie specificità il linguaggio pittorico dell’astrazione

La Galleria Dellupi Arte di Milano presenta la mostra HARTUNG – IMAI – JENKINS, artisti astrattisti protagonisti del secondo dopoguerra

 

La Galleria Dellupi Arte di Milano presenta la mostra HARTUNG – IMAI – JENKINS, artisti astrattisti protagonisti del secondo dopoguerra
Installation view

 

Fondata nel 2015, Dellupi Arte è una galleria internazionale dedicata ai più importanti artisti del XX secolo che si concentra su maestri italiani e internazionali del dopoguerra, in particolare all’arte Informale, alla Seconda Scuola di Parigi e agli artisti più significativi di questo periodo.

Dal 9 novembre 2023 la Galleria presenta la mostra HARTUNG – IMAI – JENKINS, tre i protagonisti del secondo dopoguerra, che hanno saputo trasformare ciascuno con le proprie specificità il linguaggio pittorico dell’astrazione.

Pionieri del linguaggio astratto, il tedesco Hans Hartung (1904 -1989), il giapponese Toshimitsu Imai (1928 -2002) e l’americano Paul Jenkins (1923 – 2012) sono state figure imprescindibili della scena artistica del secondo dopoguerra, influenzando profondamente successive generazioni di artisti.

 Presentando un’accurata selezione di dipinti, la mostra si concentra su opere realizzate esclusivamente tra gli anni Cinquanta e Sessanta, rappresentando un momento particolarmente creativo nella ricerca dei tre pittori, impegnati nel coniugare tecniche artistiche innovative, lirismo e immaginazione pittorica.

A partire dagli anni Sessanta, Hartung affina la tecnica del grattage, che consiste nel “grattare” con vari strumenti lo strato pittorico ancora fresco appena steso sulla superficie della tela o intervenendo su supporti in carta baritata.

Imai è l’artista che dall’Oriente, grazie al critico francese Michel Tapié e ai suoi rapporti con Georges Mathieu e Sam Francis, è riuscito a fondere le novità del linguaggio informale europeo con una sensibilità tipicamente giapponese.

L’arte di Jenkins si caratterizza per la sua potente energia cromatica e compositiva, costituita da sovrapposizioni di sfumature cromatiche, opacità e trasparenze.

ORARI DI APERTURA

  • La galleria riceve solo su appuntamento

INFO

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