Leoncillo è stato lo scultore che ha raccolto la lezione della scuola Romana arrivando all’informale attraverso le astrazioni con la ceramica
Presso le Logge dei tiratori e altre sedi in Gubbio si svolge la mostra LEONCILLO. Ritorno a Gubbio, fino al 7 gennaio
Le antiche logge dei tiratori della lana di Gubbio ospitano fino al 7 gennaio 2024 una grande mostra dedicata a Leoncillo, artista nato a Spoleto nel 1915 e morto prematuramente a Roma nel 1968.
Nella sua ricerca artistica e nel suo lavoro Leoncillo ha attraversato, da protagonista, le fasi cruciali dell’arte del suo tempo.
Il suo esordio è stato nel vivace ambiente delle scuole romane, dove egli porta all’estreme conseguenze, sino alle soglie dell’informale, la lezione espressionista di Scipione.
Poi il neocubismo del secondo dopoguerra, in cui la violenta perifrasi materica si placa, senza tuttavia estinguersi, in una più ordinata organizzazione spaziale.
Fino all’ultimo e celebrato decennio di attività, in cui la riconquista di una forma perduta avviene attraverso atti radicali come il “taglio”.
La mostra LEONCILLO. Ritorno a Gubbio, inaugurata il 21 ottobre 2023 presenta opere di queste fasi dell’attività artistica di Leoncillo e alcune opere più significative come il Ritratto di Mary del 1953, alcune grandi sculture della sua ultima produzione, come il San Sebastiano Bianco del 1962.
Amava soprattutto lavorare con la ceramica tanto da essere questa materiale esclusivo delle sue opere.
Nei sui lavori viene esaltata la centralità della materia, di cui fu un vero e proprio antesignano ben prima del trionfo, appunto materico, dell’informale internazionale.
La mostra si propone come una ricognizione a 360° del percorso di un artista ormai ritenuto unanimemente tra i maggiori protagonisti della scultura internazionale del secolo passato.
Un artista sempre legato alle dinamiche (non solo linguistiche ma anche sociali e politiche) dei propri anni, ma al contempo capace di evadere da ogni incasellamento storiografico.
In mostra non ci sono pertanto solo sculture ma c’è anche una nutrita e rigorosa scelta di opere su carta, selezionate per venire messe in relazione con le sculture esposte, per cogliere la dimensione del pensiero che le ha accompagnate nell’ideazione, nella realizzazione e nelle varianti.
La mostra si sviluppa anche a Palazzo Ducale di Gubbio, Via della Cattedrale, con esposizione delle due sculture vincitrici delle Biennali di Gubbio 1958 e 1962, nel Museo Diocesano, Via Federico da Montefeltro, con la Cariatide del 1945 di collezione privata esposta nella Sala del Refettorio e nel Park Hotel ai Cappuccini dove sono esposte in via Tifernate opere di una ricca collezione privata.
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