Ripresentati al pubblico dopo trent’anni i disegni di due artisti lucchesi, padre e figlio noti nel panorama della pittura neoclassica, Bernardino e Pietro Nocchi
Il Museo Nazionale di Palazzo Mansi di Lucca ospita la mostra L’eleganza del tratto. Disegni di Bernardino e Pietro Nocchi
Al secondo piano di Palazzo Mansi, sede del Museo Nazionale di Lucca è visitabile fino al 14 aprile 2024 la mostra L’eleganza del tratto. Disegni di Bernardino e Pietro Nocchi.
La mostra, curata da Luisa Berretti, nelle sale dedicate all’Ottocento del Museo Nazionale di Palazzo Mansi a Lucca è un progetto realizzato dalla Direzione Regionale Musei della Toscana con il contributo della Fondazione Banca del Monte di Lucca.
Viene proposta al pubblico una selezione dei cinquantasei disegni di Bernardino Nocchi (Lucca, 1741-1812) e di suo figlio Pietro (Roma, 1783 – Lucca, 1854), pittori noti nel panorama della pittura neoclassica lucchese e romana, normalmente conservati in deposito presso il Museo Nazionale di Villa Guinigi.
I disegni fanno parte della donazione nel 1913 di Carlo Dal Poggetto (Lucca, 1828-1915), pittore, scultore, docente nella locale Accademia, alla Pinacoteca Comunale cittadina (aperta al pubblico nel 1875).
Già oggetto di una mostra tenutasi nel 1989 presso il museo, intitolata “Recensir col tratto”. Disegni di Bernardino e Pietro Nocchi, a cura di Roberto Paolo Ciardi e Alessandro Tosi, con il coordinamento scientifico di Maria Teresa Filieri, allora direttrice dei Musei Nazionali di Lucca, i disegni vengono presentati al pubblico a distanza di più di trent’anni poiché nel frattempo gli studi sui due artisti, soprattutto su Bernardino, si sono evoluti offrendo nuovi dati e notizie in merito alle sue opere e alla sua vicenda artistica.
Il percorso articolato su quattro sale vede esposti alcuni studi di Bernardino Nocchi per opere dipinte su commissioni lucchesi, quali Studi di teste per il Sacrificio di Jefte del 1769, all’Arcivescovado; il Mercurio richiama Ulisse dall’Isola di Ogigia (o Il pianto di Ulisse) del 1794, già collezione di Carlo Conti, oggi Palazzo Mansi; nonché su commissioni romane, come gli Studi di Sibille, Evangelisti, 1773-1774, per Palazzo Vidoni Caffarelli e la Fama e Ninfe danzanti, 1787, per Palazzo della Consulta.
Nella seconda stanza, di fronte al monumentale Adaloaldo re dei Longobardi, 1845, di Pietro Nocchi, sono presentati i tre studi preparatori per le figure che compongono la scena e i sei per il Battesimo di Adaloaldo, 1841, del Museo Lateranense di Roma.
Nella sala successiva trovano spazio i quattro studi preparatori del Ritratto della famiglia Orsucci di Pietro Nocchi, mentre l’ultima sala è dedicata allo Studio della testa di Elisa Baciocchi e ad altri tre studi per ritratti femminili dei due artisti.