Riproposta aggiornata, a Ca’ Pesaro, la straordinaria rassegna sul ritratto veneziano dell’Ottocento presentata da Barbantini nel 1923

Il ritratto veneziano dell’Ottocento – Mostra Venezia

VENEZIA – Galleria d’arte Moderna Cà Pesaro Sestiere Santa Croce 2027

Dal 21/10/2023 al 01/04/2024

Nel 1923 il primo direttore della Galleria d’Arte Moderna di Cà Pesaro Nino Barbantini aveva organizzato, negli spazi del prestigioso palazzo sul Canalgrande donato dalla duchessa Felicita Bevilacqua la Masa, una mostra sul ritratto veneziano dell’Ottocento, che ottenne uno strepitoso successo di pubblico e di critica.

Ora, a cent’anni da quella storica esposizione la Fondazione Musei Veneziani/MUVE intende ricordare l’evento riproponendo la mostra attualizzata ed arricchita da un lungo lavoro di ricerca sulle opere allora esposte a partire dal catalogo in ordine alfabetico che Barbantini realizzò allora.

Il catalogo realizzato da Barbantini annoverava, infatti, ben 241 opere di cinquanta artisti, tra cui pittori, scultori, miniaturisti, tutti operanti dall’inizio fino al penultimo decennio del secolo, che per lo studioso si apriva con Teodoro Matteini e si chiude con Giacomo Favretto.

Ancora oggi il progetto espositivo di Barbantini è considerata una rassegna di capitale importanza per la riscoperta dell’arte veneziana di un intero secolo, per l’avvio della conoscenza dei suoi protagonisti e la valorizzazione di molti dei capolavori che vi furono esposti.

L’esposizione che Ca’ Pesaro presenta offre un’occasione unica di ricostruire la rassegna del 1923 e di vedere, di nuovo riuniti, i volti di numerosi protagonisti della società, dell’arte, della cultura, della vita di un territorio allargato che dal capoluogo veneto si estende fino al Friuli Venezia Giulia.

Non solo Venezia ma anche Treviso, Bassano, Padova, Trieste, Belluno, Udine, Pordenone, Caneva di Sacile, furono i luoghi nei quali il geniale studioso identificò gli esemplari che dimostrarono, per la prima volta, la grandezza artistica di un secolo che si era voluto dimenticare a vantaggio della mitizzazione di quello precedente.