Boldini raffigura figure femminili dell’alta borghesia e dell’aristocrazia del suo tempo che, accanto ad una straordinaria lettura artistica, presentano risvolti di natura sociale e psicologica
I Musei di Nervi/ Raccolte Frugone di Genova propongono la mostra Giovanni Boldini. Dialogo tra due divine, fino a gennaio 2024
Le Raccolte Frugone fanno parte del polo dei Musei di Nervi insieme alla GAM Galleria d’Arte Moderna, al Museo Giannettino Luxoro e alla Wolfsoniana.
Dal 12 ottobre 2023 gli spazi delle Raccolte Frugone ospitano la mostra Giovanni Boldini. Dialogo tra due divine.
La mostra si propone di mettere a confronto la grande tela dedicata a “Miss Bell” in collezione, con uno degli olii – dalle medesime dimensioni – conservato presso il museo “ Giovanni Boldini” di Ferrara, il “Ritratto della contessa de Leusse in piedi“, così da porre a confronto due esempi di femminilità connotati da atteggiamenti parimenti sensuali, ma dal diverso grado di disinibizione, come attestato dalle pose assunte dalle due donne.
L’iniziativa si delinea quale avvio di un proposito di instaurazione di un rapporto stabile col Museo ferrarese, custode di opere di un autore di cui la piccola collezione Frugone conserva tre esemplari, e che pertanto rappresenta la punta di diamante del percorso allestitivo della raccolta genovese.
Un confronto stabile e reciproco con le opere ferraresi si pone come obiettivo da perseguire sul lungo periodo, per consentire al pubblico di concentrare la propria attenzione su casi specifici e approfondire gli studi condotti su di essi.
Amato per i suoi ritratti “à la mode”, Giovanni Boldini ( Ferrara 1842 – Parigi 1931) raffigura personaggi della sua epoca appartenenti all’alta borghesia e all’aristocrazia, indulgendo nell’analisi delle pose e degli abiti, fatto questo che consente al corpus delle sue opere di essere letto non soltanto in chiave prettamente artistica, ma sociale e psicologica.
I ritratti di grande formato, in maggioranza dedicati alla celebrazione delle donne, rivelano un’attenzione per la modernità e per la moda che fa di lui un punto di riferimento per il pubblico femminile della sua epoca e per chiunque si dedichi allo studio dell’evoluzione del costume e dell’emancipazione delle donne, che egli coglie in pose disinvolte e sensuali.