Le opere di Giovanni Simione sembrano sospese in un’atmosfera di sospensione e malinconia in un’altalena tra persona e personaggio, come all’interno del teatro di Pirandello
GIOVANNI SIMIONE. Scene da una commedia: il vero e la maschera – Mostra Piavon di Oderzo
PIAVON DI ODERZO (Treviso) – Cà Lozzio Via Maggiore di Piavon, 23
All’interno di una splendida fornace restaurata, in frazione Piavon di Oderzo ha sviluppato la propria attività Cà Lozzio.
Cà Lozzio è gelateria, ristorante, centro congressi ma anche Arte e, infatti, la grande varietà di fruizione dei locali ha dato la possibilità di poter istituire l’Associazione “Ca’Lozzio Incontri” che propone esposizioni d’arte, concerti di musica classica, lirica e moderna.
Giunto al 37° anno di attività Cà Lozzio Incontri, dedicato oggi all’artista opitergina Gina Roma, propone il 298° evento GIOVANNI SIMIONE. Scene da una commedia: il vero e la maschera, mostra personale di Giovanni Simione.
Giovanni Simione (Formia 1950), pittore e incisore, ha frequentato l’istituto d’arte di Cascano (CE) per poi completare gli studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, seguendo il corso di pittura tenuto dal maestro Franco Gentilini.
Dal 1967 inizia l’attività artistica partecipando a mostre collettive di rilievo e nel 1970 propone i suoi lavori in una mostra personale cui seguiranno nel tempo diverse esposizioni, sia in Italia che all’estero (Inghilterra, Germania, Svizzera, Svezia, Francia…).
Dalla preparazione della tela di lino alla cura sistematica dei pennelli, Simione lavora senza mai abbandonare le tecniche pittoriche classiche e alterna alla pittura da cavalletto un’intensa attività nella pratica dell’acquarello e dell’incisione calcografica.
Pure nella ricca e variegata produzione di acquarelli, il colore individua personaggi e sfondi propri di uno spettacolo di strada, in cui giullari e menestrelli, buffoni e
manichini esibiscono anatomie grottesche e caricaturali con le sequenze e il ritmo
della commedia dell’arte antica e contemporanea.
Architetture reversibili, spazi dilatati, vertiginosi e sconnessi, conducono ad un’umanità ancora una volta resa dubbia dalla maschera che nasconde ogni condizione sociale e ruolo di appartenenza, “senza servi né padroni”, riprendendo le parole dell’artista.
Le opere di Giovanni Simione si rivolgono ad occhi intelligenti e menti disposte a cogliere le allusioni e gli affondi scaturiti da associazioni d’immagini mai banali, a volte irriverenti, provocatorie e scomode ma sempre indicative di verità nascoste, di istinti umani illeciti e taciuti.
Tutto immerso in situazioni di sospensione e malinconia in un gioco d’altalena tra persona e personaggio, come nel teatro di Pirandello.
1 thought on “GIOVANNI SIMIONE. Scene da una commedia: il vero e la maschera”