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ToggleUn omaggio alla straordinaria figura di artista, scrittrice, intellettuale, teorica dell’autocoscienza e del femminismo, attivista radicale Carla Lonzi
Tornabuoni arte presenta nella sede di Parigi la mostra CARLA LONZI: Autoritratto di una generazione, fino al 13 aprile
Tornabuoni Arte nasce nel 1981 a Firenze in via Tornabuoni, grazie alla passione per l’arte di Roberto Casamonti; passione ereditata dal padre collezionista di arte italiana del Novecento.
Nel corso degli anni la galleria, oltre alla sede principale in Lungarno Cellini a Firenze, inaugura le sedi espositive di Milano (1995), Forte dei Marmi (2004), Tornabuoni Arte Antica (2006), Roma (2023) oltre alle sedi estere di Crans Montana in Svizzera (1993), Parigi (2009), Londra (2015).
Nella sede di Parigi la galleria presenta dal 7 febbraio 2024 la mostra Autoritratto di una Generazione dell’attivista, saggista, critica d’arte, editrice, teorica dell’autocoscienza e del femminismo radicale Carla Lonzi (Firenze 1931 – Milano 1982).
La mostra è concepita come un omaggio a questa straordinaria artista e intellettuale italiana.
L’esposizione presenta 14 opere degli anni Sessanta, una per ogni artista che Lonzi incontrò per realizzare Autoritratto (1969), l’ultimo libro pubblicato in quanto critica d’arte prima di dedicarsi completamente alla causa femminista.
Questi dipinti e sculture storici sono accompagnati da una ricca documentazione proveniente dall’archivio di Carla Lonzi, facendo rivivere le pagine di un libro tanto rivelatore della scena artistica del suo tempo quanto sperimentale e innovativo dal punto di vista letterario.
Fu durante un lungo soggiorno negli Stati Uniti, tra il 1967 e il ’68, che Lonzi si dedicò alla trascrizione delle numerose conversazioni e corrispondenze avute nel decennio precedente con una cerchia di artisti di spicco della scena italiana.
Sulla base delle sue domande e delle risposte di ciascun artista, l’autrice tesse un’immaginaria tavola rotonda in cui ciascuno risponde al pensiero degli altri, o, come Lonzi la descrisse nella sua introduzione: “una sorta di banchetto, reale per me che l’ho vissuto, anche se non si è svolto in un’unità di tempo o di luogo”.
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