Elegante, brillante, visionario e curioso di sperimentare discipline sempre diverse, Alessandro Mendini è stato uno dei più importanti designer italiani
La Fondazione Giorgio Cini di Venezia ospita la mostra Visi di ALESSANDRO MENDINI, aperta al pubblico fino al 16 giugno
Dal 19 marzo al 16 giugno 2024, un nuovo percorso espositivo alla Biblioteca Manica Lunga della Fondazione Giorgio Cini rende omaggio a uno dei più celebri designer italiani con la mostra Visi di Alessandro Mendini a cura di Aldo Colonetti e Archivio Alessandro Mendini.
Alessandro Mendini (Milano 1931-2019), architetto e designer è stato uno degli artisti più rinomati del nostro tempo.
Elegante, brillante, visionario e curioso di sperimentare discipline sempre diverse, non ha mai smesso di considerare l’uomo, inteso come “corpo, psiche e spirito”, al centro del progetto.
Dalla fine degli anni ’70 è tra i protagonisti di una vera e propria rivoluzione del design italiano sia come intellettuale e autore di scritti, sia come membro autorevole del gruppo Alchimia, gruppo di design radicale che ha sconvolto il design funzionalista puntando alla creazione di oggetti per puro piacere artistico, con riferimento alla cultura popolare e al kitsch.
Da quegli anni il suo interesse lo porta a lavorare per numerose aziende quali Alessi, Venini, Cartier, Swatch, Swarovsky, che hanno accolto la sua attitudine sperimentale e manierista producendo un design poetico ed emozionale.
La mostra di Venezia rappresenta un focus sul viso come matrice del progetto ed anticipa la grande retrospettiva che si apre alla Triennale di Milano il 13 aprile.
Tredici oggetti e sei disegni firmati da Alessandro Mendini sono il nucleo di un prezioso e inaspettato progetto espositivo.
Realizzata in collaborazione con l’Archivio Alessandro Mendini e con Codiceicona, questa esposizione è dedicata alla ricerca di Mendini attorno alla potenza del corpo come matrice del progetto.
E’ intitolata semplicemente VISI, perché proprio il volto è il focus di questa raccolta di lavori realizzati tra il 1987 e il 2018, a sottolineare come sia stato a lungo una attenta fonte di ricerca progettuale.