Due artisti africani indagano le complessità dei conflitti globali, facendo luce sulle cause sottostanti spesso oscurate dal sensazionalismo
Akka Project di Venezia ospita la mostra Unspoken Wars. MÁRIO MACILAU e NAHOM TEKLEHAIMANOT, fino al 8 giugno
AKKA Project è stato fondato a Dubai e sin dal suo inizio, si è rapidamente ampliato fino a diventare uno standard del settore e un leader per l’arte africana nella regione.
Guidati dalla passione per la bellezza dell’Africa e dell’arte africana, i fondatori di AKKA Project hanno iniziato il loro viaggio come collezionisti d’arte africana, che è rapidamente sfociato in un percorso allargato come imprenditori culturali.
In concomitanza con 60ma Biennale Arte Akka propone la mostra Unspoken Wars MÁRIO MACILAU e NAHOM TEKLEHAIMANOT aperta al pubblico il 19 aprile in contemporanea con Biennale Arte 2024.
E’ una mostra che cerca di svelare le complessità dei conflitti globali, facendo luce sulle cause sottostanti spesso oscurate dal sensazionalismo.
Le percezioni occidentali, contaminate dalla paura dell’ignoto, normalmente trascurano le battaglie economiche intraprese dalle potenze neocoloniali, come la rivalità Cina-USA. Questi conflitti, pur essendo cruciali sulla scena globale, spesso sfuggono al controllo pubblico.
Attraverso l’obiettivo del fotografo e attivista di documentari sociali del Mozambico Mário Macilau (1984) e le pennellate dell’artista visivo etiope Nahom Teklehaimnot (1991), questa mostra tenta di svelare queste narrazioni nascoste, offrendo spunti che trascendono i discorsi convenzionali.
Attingendo alle loro esperienze e prospettive uniche, gli artisti svolgono un ruolo vitale nel cristallizzare storie, informazioni e dati che sfuggono all’attenzione del mainstream.