Ipervisioni mostre virtuali degli Uffizi: un focus sulla presenza femminile nelle collezioni e sul ruolo che le donne seppero avere nel gestire il potere
Gallerie degli Uffizi di Firenze propone la mostra online Storie di Donne e Potere, per l’iniziativa Ipervisioni

Continua con sempre nuove proposte il lavoro dello staff delle Gallerie degli Uffizi che ha elaborato e messo in rete una serie di mostre virtuali con lo scopo di stimolare la conoscenza del ricco patrimonio d’arte che è concentrato alle Gallerie degli Uffizi Firenze, compresi il Corridoio vasariano, Palazzo pitti e il giardino di Boboli.
E’ ora pubblicata online la mostra Storie di donne e potere – Tra Oriente e Occidente nella serie gioviana.
Degli oltre 560 ritratti che compongono il totale della serie gioviana degli Uffizi, solo 36 sono dedicati a donne, in larga parte figure dall’alto profilo politico o intellettuale, passate alla storia nei più diversi campi e per le più disparate ragioni; personaggi su cui vale la pena appuntare un’attenzione speciale.
La raccolta Gioviana il cui nucleo iniziale è costituito dalle copie dei ritratti della collezione di Paolo Giovio, umanista, medico, storico, originario di Como e vescovo di Nocera Inferiore, che nell’arco di circa trent’anni, dal 1521 al 1552, aveva costituito una notevole raccolta di ritratti definita appunto di Uomini Illustri.
La mostra virtuale vuol offrire un’opportunità in più per suggerire spunti di riflessione utili ad arricchire il dibattito contemporaneo intorno al ‘soggetto donna’.
In particolare, le protagoniste scelte per questa mostra sono sei: Rosselana, Cameria, Caterina d’Aragona, Caterina de’ Medici, Elisabetta I Tudor, Vittoria Colonna.
Sono donne che occupano nella collezione un posto di rilievo per importanza storica e portato simbolico-culturale: sei personaggi scelti tra Oriente e Occidente, che vissero vite molto diverse, ma che seppero tutte affermarsi con intraprendenza e acuta strategia, a volte anche a costo di grandi sacrifici personali.
Un elemento in particolare accomuna queste personalità: irruppero tutte in una sfera storicamente declinata al maschile, quella del potere pubblico, sia esso politico-militare, culturale, intellettuale o addirittura personale.
Queste donne vissero tutte nel Cinquecento, un tempo che vide la presenza sui troni d’Europa, e nei circoli culturali più influenti, di un grandissimo numero di donne.

Ritratto di Mihrimah Sultan detta Cameria
(Istanbul 1522 – 1578)
È il secolo che inaugura l’età moderna, dove la portata innovativa della ‘donna al potere’ è inserita in una società ancora fortemente patriarcale.
L’ideazione della mostra è di Patrizia Naldini, i testi che la accompagnano sono di Alberica Barbolani Montauto, Patrizia Naldini, Katiuscia Quinci, Simone Rovida, le foto di Roberto Palermo, Antonio Quattrone e l’editing web di Andrea Biotti con il coordinamento di Elena Marconi e Francesca Sborgi.