FOCUS CULTURA

"Occorrono uomini creativi" (Gianni Rodari)

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Angelo Tabaro

Capitali Europee della Cultura dal 2024 al 2028

L’iniziativa è nata nel 1985 su iniziativa dell’allora Ministro della cultura del governo greco Melina Merkouri

Capitali Europee della Cultura: Bodø/Bad Ischl-Salzkammergut/Tartu (2024); Gorizia/Nova Gorica (2025); Oulu (2026); Évora/Liepaja (2027); Skopje/České Budějovice (2028)

 

Capitali Europee della Cultura: Bodø/Bad Ischl-Salzkammergut/Tartu (2024); Gorizia/Nova Gorica (2025); Oulu (2026); Évora/Liepaja (2027); Skopje/České Budějovice (2028)
Fonte: https://capitalidellacultura.cultura.gov.it

 

Le prossime Capitali Europee della Cultura

Capitale europea della cultura nasce nel 1985 su iniziativa dell’allora Ministro della cultura del governo greco, Melina Merkouri. Lo scopo era quello di mettere in luce la ricchezza e la diversità delle culture in Europa e celebrare le loro caratteristiche comuni, promuovendo l’importanza del contributo della cultura per lo sviluppo delle città.

Da allora l’iniziativa è cresciuta nel tempo, diventando oggi una delle manifestazioni culturali più prestigiose e di alto livello in Europa.

Il titolo di Capitale europea della cultura è assegnato a città che esemplificano la ricchezza e la diversità della cultura europea, ma la designazione avviene non solo in forza delle proprie caratteristiche intrinseche. Si ha in primo luogo per il programma di lavoro che intendono mettere in atto durante l’anno di selezione. Un progetto volto a valorizzare la molteplicità e la ricchezza delle culture presenti in Europa, a rafforzare i legami culturali che tengono unita l’Europa, a incoraggiare il contatto tra cittadini provenienti da differenti aree europee. Questo al fine di favorire la comprensione reciproca e rafforzare la cittadinanza europea.

L’essere insignita del titolo di Capitale europea della cultura insieme alla realizzazione del programma di lavoro proposto rappresenta per la città anche un’occasione unica per elevare il proprio profilo internazionale.

Ma non solo, anche per ricevere visibilità, incrementare il turismo locale, dare nuova vitalità alla vita culturale.

Dalla sua fondazione le città italiane che hanno avuto il prestigioso riconoscimento sono state Firenze (1986); Bologna (2000); Genova (2004); Matera (2019); Gorizia con Nova Gorica (2025).

Le capitali, proposte dai singoli stati vengono designate con anticipo per permettere loro di preparare adeguatamente i programmi proposti in sede di candidatura.

Programmi la cui realizzazione rappresenterà una straordinaria occasione di visibilità internazionale non solo europea.

Il prossimo anno toccherà a Bodø, città norvegese a nord del Circolo Polare Artico, che ha conquistato il titolo di Capitale Europea della cultura 2024 assieme a Bad Ischl-Salzkammergut (Austria) e Tartu (Estonia).

Nel 2025, come ricordato, sarà la volta di due città unite da un medesimo nome, Gorizia e Nova Gorica, urbanisticamente diverse e a cavallo tra Italia e Slovenia, che ora hanno eliminato la frontiera dopo l’ingresso della Slovenia in Europa.

Nell’anno 2026 toccherà alla città finlandese di Oulu, il cui progetto innovativo ha convinto la commissione sbaragliando le altre due località concorrenti Savonlinna e Tàmpere.

Nel 2027 sarà la volta del Portogallo con la città di Évora, capoluogo della regione dell’Alentejo che condividerà il titolo con Liepaja in Lettonia

Per l’anno 2028 la commissione Europea ha comunicato la concessione del titolo a Skopje, capitale della Macedonia del Nord che lo condividerà con České Budějovice, nella Repubblica Ceca, e con una città francese che sarà indicata entro dicembre 2023.

Queste le Capitali Europee della Cultura dal 2024 al 2028: Bodø, Bad Ischl-Salzkammergut, Tartu (2024); Gorizia, Nova Gorica (2025); Oulu (2026); Évora, Liepaja (2027); Skopje, České Budějovice (2028).

 

Focus cultura è la nuova sezione di Pikasus ArteNews che invita alla riflessione sul valore dell’arte, in tutte le forme espressive del pensiero e della creatività umana. Focus indaga il ruolo e il contributo fondamentale dell’arte per uno sviluppo equilibrato, sostenibile e “umano” della società. Le materie saranno le più varie, dalla presentazione di riviste specializzate anche di nicchia, alla recensione di libri, ad ogni altra iniziativa che nasca da donne e uomini creativi ispirati e capaci di formulare ipotesi coraggiose per il bene comune

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