Il progetto Screens. Culture dello schermo e immagini in movimento, è l’esito della XXVI edizione del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate.
Screens. Culture dello schermo e immagini in movimento
Il progetto Screens. Culture dello schermo e immagini in movimento, è l’esito della XXVI edizione del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, inserito nel festival ARCHIVIFUTURI, e nasce per ampliare la sezione dedicata all’immagine in movimento all’interno della collezione del Museo MA*GA.
Le culture dello schermo sono oggi l’espressione più̀ avanzata della cultura visiva contemporanea.
Secondo Simone Frangi, della Commissione scientifica del premio, le immagini prioritariamente “in movimento” – veicolate dagli schermi “democratizzati” (siano essi cinema, televisioni, computer, tablet e smartphones) hanno infatti un impatto sociale, politico ed economico dirompente”.
L’esposizione si apre con Caterina MegaDrops, un display del grande archivio di Mario Gorni e Zefferina Castoldi a cui viene assegnato il Premio alla carriera per il ruolo di ideatori, fondatori, sostenitori di Careof uno dei centri più importanti in Italia, rivolto alla creatività̀ e alla sperimentazione di giovani artisti in ogni forma ed espressione.
Caterina MegaDrops è uno speciale fondo di sessantotto documentari e interviste di approfondimenti- sulla scena artistica italiana, realizzati da Castoldi e Gorni tra il 1987 e il 2020, selezionati e strutturati appositamente per la XXVI edizione del Premio Galla- rate e per le collezioni del Museo MA*GA.
La mostra prosegue poi con le opere di Rossella Biscotti, Adelita Husni-Bey, Chiara Fumai, Mario Rizzi, Invernomuto, Silvia Rosi, VEGA, Natália Trejbalová e Vashish Soobah.
In questi lavori l’indagine sulle proprie identità̀, le questioni legate al rapporto tra video e archivi, il dialogo con i linguaggi cinematografici, il rapporto con storie e con culture dei luoghi, la trasformazione della tecnologia e dei pubblici, divengono una possibile chiave di lettura per l’intera mostra e uno strumento con cui immaginare nuove narrazioni dedicate all’immagine in movimento nell’arte italiana contemporanea.