Una mostra che indaga sulla possibilità di riconoscere un artista pittore dalla sua tavolozza.
MATTHIAS SCHALLER. Das Meisterstück
Dal 1° luglio le Gallerie d’Italia, grande progetto culturale di Intesa SanPaolo, presentano nella sede di Milano la mostra MATTHIAS SCHALLER. Das Meisterstück/Il capolavoro, una mostra molto particolare che rivolge lo sguardo ad uno degli strumenti di lavoro più iconici dell’artista: la tavolozza.
La tavolozza è un oggetto che si trova in quasi tutti gli studi dei pittori.
È un attrezzo che rimane solitamente lontano dallo sguardo del pubblico e della critica, silenzioso testimone del lavoro dell’artista.
La mostra trae origine dalla domanda che si pose il fotografo artista tedesco Matthias Schaller (Dillingen an der Donau 1965) quando fece una visita nel 2007 allo studio di Cy Twombly a Gaeta: è possibile riconoscere un pittore dalla sua tavolozza?
Egli fu colpito dalla somiglianza notata tra la tavolozza usata da Twombly e le sue tele.
Fu allora stimolato a definire un vero e proprio progetto di ricerca che lo ha portato, nel corso di molti anni e di molti viaggi, a visitare decine di musei, fondazioni, collezioni private e a immortalare le tavolozze che grandi protagonisti della pittura dell’Ottocento e del Novecento usavano per realizzare i loro dipinti.
In 15 anni di lavoro ha scattato foto ad oltre 200 tavolozze di 86 artisti, una serie fotografica chiamata Das Meisterstück/Il capolavoro.
Sotto l’obiettivo, questo oggetto d’uso, da semplice strumento di lavoro si è rivelato ponte di congiunzione tra la personalità dell’artista e la sua pittura.
In ogni tavolozza, la preparazione delle tinte, la materia del colore steso, mescolato, essiccato, la vernice raschiata, la traccia della spatola o del pennello, le macchie esprimono l’intimo legame con la mano, il corpo, la mente dell’artista.
Pittura prima della pittura, ne raccontano il modo di lavorare, le preferenze cromatiche, la gestualità con cui il colore è trasferito sulla tela; testimone toccante del percorso del pittore, la tavolozza ne costituisce il lascito.
Trasferita dalla sfera della pittura a quella della fotografia, la tavolozza si smaterializza fino a perdere ogni connotazione fisica e materiale; assume un nuovo significato, un nuovo status.
In mostra sono state selezionate 19 fotografie di grande formato ove le tavolozze diventano esse stesse opere, immagine, astrazione.
Colpisce tra queste l’accostamento dell’immagine della tavolozza di De Chirico, posta in dialogo con un suo dipinto Manichini in riva al mare, appartenete alla collezione Intesa SanPaolo.