Morto molto giovane, tuttavia Pino Pascali è considerato una delle figure più rappresentative e influenti dell’arte italiana del secondo Novecento
Fondazione Prada di Milano propone una mostra antologica dedicata a Pino Pascali, dal 28 marzo al 23 settembre
Da vent’anni la Fondazione Prada si interroga su quali siano gli intenti e la rilevanza dell’impegno culturale oggi, con una serie di progetti in continua evoluzione.
Ci sono state commissioni “utopiche” a singoli artisti, conferenze di filosofia contemporanea, mostre di ricerca e iniziative in campo cinematografico.
Dal 28 marzo 2024 Fondazione Prada presenta un’ampia retrospettiva dedicata all’artista italiano Pino Pascali (1935-1968).
Nato a Bari nel 1935, Pino Pascali si trasferisce a Roma nel 1955 per studiare scenografia presso l’Accademia di Belle Arti.
Lavora come aiuto scenografo in diverse produzioni televisive Rai e collabora come designer e scenografo per il cinema e per alcune agenzie pubblicitarie.
Nel 1965 tiene la sua prima mostra personale alla Galleria La Tartaruga di Roma.
Nel 1968 muore tragicamente in un incidente in moto all’età di trentadue anni, nello stesso anno della sua presentazione monografica alla Biennale d’Arte di Venezia.
Nonostante il numero limitato di anni della sua attività, Pino Pascali è considerato una delle figure più rappresentative e influenti dell’arte italiana del secondo Novecento.
Il progetto espositivo alla Fondazione Prada approfondisce il carattere innovativo della sua opera, specialmente in relazione alla produzione scultorea, che negli ultimi cinquant’anni ha avuto un impatto fondamentale su diverse generazioni di artisti e critici e continua ad attirare l’attenzione del pubblico internazionale.
A cura di Mark Godfrey, la mostra si divide in quattro sezioni, ciascuna delle quali propone una precisa prospettiva sulla produzione di Pascali, e si sviluppa in tre edifici della sede di Milano: il Podium, la galleria Nord e la galleria Sud.
Il percorso espositivo include quarantanove opere di Pino Pascali provenienti da musei italiani e internazionali e da prestigiose collezioni private; nove lavori di artisti del secondo dopoguerra; una selezione di fotografie e un video che ritraggono l’artista con le sue opere.