L’artista ucraino Boris Mikhailov è considerato oggi uno dei più influenti artisti contemporanei dell’Europa dell’Est
Il Palazzo delle Esposizioni di Roma presenta la mostra fotografica Boris Mikhailov: Ukrainian Diary, fino al 28 gennaio
Fino al 28 gennaio 2024 è possibile vedere a palazzo delle Esposizioni di Roma la mostra Boris Mikhailov: Ukrainian Diary, a cura di Laurie Hurwitz in collaborazione con Boris e Vita Mikhailov.
Si tratta della più importante retrospettiva fino ad oggi dedicata in Italia all’artista ucraino Boris Mikhailov (Kharkiv, 1938).
Considerato oggi uno dei più influenti artisti contemporanei dell’Europa dell’Est, Mikhailov ha concepito, in oltre cinquant’anni, un corpus di lavori fotografici sperimentali che esplorano temi sociali e politici.
Fin dagli anni Sessanta si è impegnato infatti a documentare i tumultuosi cambiamenti in Ucraina legati al crollo dell’Unione Sovietica e alle disastrose conseguenze della sua dissoluzione.
La sua pioneristica ricerca ha compreso negli anni la fotografia documentaria, il lavoro concettuale, la pittura e la performance. Concepita in stretta collaborazione con l’artista, la mostra riunisce più di 800 immagini dalle serie storiche più importanti fino ai lavori più recenti.
Mikhailov ha per lo più articolato il suo lavoro in serie, che variano enormemente in termini di tecnica, formato e approccio. La mostra riunisce le immagini selezionate da circa venti serie realizzate tra il 1965 e gli anni Duemila.
Mikhailov ha sfidato ogni categorizzazione scardinando codici visivi dati. Ha creato proficue connessioni tra fotografie e testi, e tra immagini diverse componendole spesso in sovrapposizioni e dittici su cui è intervenuto con sfocature, ritagli o colorazioni a mano che ne accentuano il carattere ironico, poetico o nostalgico.
Le serie create nel periodo in cui l’Ucraina faceva parte dell’Unione Sovietica puntano a mettere in discussione la memoria collettiva e a rispecchiare le contraddizioni sociali esistenti all’epoca.
Da oltre mezzo secolo, testimonia la presa del sistema sovietico sul suo paese, creando una narrazione fotografica complessa e potente della storia contemporanea dell’Ucraina che, alla luce degli eventi attuali, è ancora più toccante e illuminante.
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