Breasts è una mostra collettiva che celebra l’iconografia e il simbolismo del seno
Palazzo Franchetti di Venezia propone la mostra BREASTS, esposizione aperta la pubblico dal 19 aprile al 24 novembre
In occasione e in contemporanea con la 60ma Esposizione Internazionale d’ Arte, della Biennale di Venezia, ACP Art Capital Partners ospita la mostra collettiva BREASTS che celebra l’iconografia e il simbolismo del seno.
L’esposizione mette in mostra le opere di oltre trenta artisti emergenti e affermati provenienti da tutto il mondo, spaziando nei campi della pittura, della scultura, della fotografia e del cinema dal 1500 ai giorni nostri.
Le opere in mostra esplorano come il seno sia stato compreso e rappresentato nell’arte attraverso culture e tradizioni diverse.
Riflettendo su una serie di temi che vanno dalla maternità all’empowerment, dalla sessualità all’immagine corporea e alla malattia, la presentazione indaga su come il seno agisca come catalizzatore per discutere le realtà socio-politiche, sfidare le tradizioni storiche ed esprimere identità personali e collettive.
La missione è quella di promuovere la consapevolezza sul cancro al seno a un pubblico più ampio attraverso il canale dell’arte.
La mostra si distribuisce nelle prestigiose stanze di palazzo Franchetti, affacciato sul Canalgrande con di fronte l’Accademia di Belle Arti, articolata in cinque capitoli.
Nella prima stanza viene esaminata la rappresentazione storica del seno e la costruzione delle narrazioni legate al corpo femminile, con focus sui maestri del Rinascimento e opere di Cindy Sherman, Richard Dupont, Teniqua Clementine Crawford e Sherrie Levine nonché un dipinto figurativo di Giorgio de Chirico del periodo metafisico.
Nella seconda stanza, Pasti esplora il seno come ispirazione per le pratiche scultoree.
Lo spazio presenta un’opera d’arte multimediale di Marcel Duchamp, Prière de toucher (Si prega di toccare), di Salvador Dalí Nudo con Seni di Lumaca.
Prune Nourry, sopravvissuta al cancro al seno, presenta una scultura di un seno realizzata in vetro veneziano e bronzo.
Nella terza stanza l’obiettivo della fotografia esamina l’impatto dei media digitali sulla rappresentazione del seno, in particolare nelle fotografie surrealiste di Robert Mapplethorpe e Irving Penn.
Questa stanza approfondisce come i fotografi di moda, tra cui Oliviero Toscani, abbiano sfidato e sovvertito il ruolo convenzionale della pubblicità, creando intenzionalmente un senso di disagio e confusione.
La quarta stanza presenta artisti che frammentano, astraggono e destrutturano i seni nella loro arte, stabilendo connessioni con la cultura del consumo, il materialismo e la società contemporanea.
Nella quinta stanza viene infine proiettato un film di Laure Prouvost intitolato Four For See Beauties che raffigura tre donne e il neonato dell’artista insieme a una serie di creature marine che richiamano le fasi della trasformazione della vita umana.