I travagliati anni parigini di Ardengo Soffici ventenne hanno segnato la sua formazione artistica
Parigi 1900-1906, il primo Soffici – Mostra Prato

POGGIO a CAIANO (Prato) Museo Soffici e del 900 italiano – Scuderie medicee Via Lorenzo il Magnifico 9
Dal 22/04 al 25/06/202
Si è aperta il 22 aprile 2023 presso il Museo Soffici e del 900 italiano una nuova mostra speciale dedicata ad Ardengo Soffici (1879 – 1964), curata da Luigi Cavallo e dedicata a Luigi Corsetti scomparso nel 2019.
A lui si deve la nascita di un museo dedicato a Soffici e suo è il fondo di documentazione grafica che è entrato a far parte integrante del Museo, di cui è stato anche benemerito direttore.
La mostra, che presenta circa ottanta opere fra disegni, incisioni, dipinti, pagine a stampa, e qualche lavoro a riscontro di altri artisti, è dedicata al primo Soffici, un periodo di formazione quando l’artista ventenne abitava a Parigi e si guadagnava da vivere collaborando a riviste umoristiche, di argomento leggero e di costume.
Aveva tuttavia coltivato allora rapporti anche con pubblicazioni di buon prestigio culturale, La Plume, La Critique Indépendante, L’Europe Artiste e queste ultime favoriranno le sue conoscenze con letterati e pittori come Moréas, Ricciotto Canudo, Apollinaire e Henry De Groux, Picasso, Van Dongen, che saranno compagni prestigiosi del suo percorso culturale e riferimenti di studio e di lavoro.
Quegli anni faranno maturare la singolare e complessa personalità di Ardengo Soffici e la sua capacità creativa.
L’esposizione di una selezione di documenti grafici del fondo Corsetti permette di ripercorrere una traccia del lavoro di Soffici che va apprezzata come itinerario delle frequentazioni esistenziali dell’epoca: il simbolismo è percepito da lui come sovrastruttura estetica via via da sfoltire nella ricerca di una realtà più consona alla sua natura e alle misure semplici che andranno ad affermarsi nella sua pittura.
L’esperienza francese segna anche l’evoluzione del suo linguaggio, dal disegno satirico, dalle lezioni del maestro Fattori all’Accademia di Firenze all’opera di Cézanne e oltre.
I fogli in mostra segnano proprio le tensioni e gli adattamenti cui era costretto Soffici per vivere a Parigi; le verifiche spontanee sulle forme e sulle figure e le ricerche di uno spirito inquieto, come poi rimarrà sempre: un letterato che nell’immagine esprime i suoi punti di valore, e un pittore che correda le strutture e i colori dei suoi quadri di elementi poetici.