Una mostra collettiva che ricorda la centralità di Padova e del Gruppo N nelle ricerche ascrivibili all’arte razionale, concreta, neocostruttivista e optical

Fondazione Alberto Peruzzo di Padova presenta la mostra Orditi della razionalità, che rimarrà aperta fino al 3 marzo

Fondata nel 2015 con l’obiettivo di promuovere l’arte contemporanea la Fondazione Alberto Peruzzo ha sede operativa in Nuova Sant’Agnese, ex chiesa restaurata e trasformata in prezioso spazio espositivo.

Il fondatore, imprenditore e collezionista, vanta oggi una collezione di centocinquanta opere che spaziano dagli inizi del Novecento ai giorni nostri normalmente conservati nella sacrestia.

Le opere della collezione sono spesso oggetto di mostre temporanee nelle navate della chiesa.

Fino al 3 marzo 2023 in contemporanea con la mostra personale di Esther Stocker, lo spazio della chiesa ospita la mostra collettiva Orditi della razionalità con opere che si richiamano ad un più ampio contesto storico di ricerche ascrivibili all’arte razionale, concreta, neocostruttivista e optical che ha visto Padova particolarmente attiva dal 1960 al 1966 con il gruppo N e i giovani Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi.

Orditi della Razionalità, a cura di Riccardo Caldura, propone una selezione di opere – a partire dalle premesse negli anni Venti del Novecento di movimenti artistici quali il Bauhaus o il costruttivismo russo – che hanno avuto una articolatissima diffusione sul piano internazionale.

Ricerche rilanciate con forza nella seconda metà degli anni ’60 e proseguite lungo tutto il ventennio successivo, con vetrina nelle coeve edizioni della Biennale arte di Venezia.

La stessa città di Padova, con il citato Gruppo N in particolare, è stata uno dei maggiori centri di diffusione di rilevanti sperimentazioni attente alle ricadute operative fra arte, percezione, design e le allora nuove tecnologie.

Ed è in questo clima che si forma la straordinaria raccolta di opere che raccontano di un’altra Biennale, quella di San Martino di Lupari ideata dall’artista Edoer Agostini, e facenti parte del Museo dedicato ad uno straordinario studioso quale è stato Umbro Apollonio.