Arianna di Romano fotografa sarda che ha rubato centinaia di sguardi per renderli eterni negli spazi vuoti della memoria
Oltre lo sguardo
La Palazzina di Marfisa d’Este è un palazzo storico di Ferrara, tra i migliori esempi cittadini di residenza signorile del XVI secolo.
Dal 20 febbraio gli spazi della palazzina si sono offerti alla fotografia con la mostra Oltre lo sguardo, monografica della fotoreporter Arianna Di Romano.
Nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara in collaborazione con Kingford, la mostra è un viaggio attraverso l’obiettivo di Arianna Di Romano, fotografa di sicuro talento sulla scia di grandi maestri come Elliott Erwitt e Robert Doisneau per la poesia e la composizione, Sebastião Salgado per il trattamento dell’immagine, Sergio Larrain e Dorothea Lange per l’attenzione agli ultimi.
Arianna Di Romano – sarda di origine ma siciliana di adozione – ha immortalato volti e situazioni che l’hanno catturata nel profondo nei luoghi dove ha condotto i suoi reportage, dai più remoti villaggi del Sud Est asiatico, della Romania e della Polonia ai campi profughi e rom in Serbia e Bosnia, dai paesi della sua terra natale, la Sardegna, alle celle di un carcere siciliano.
La sua sensibilità l’ha portata a focalizzarsi sulle vite “difficili” degli emarginati, degli indigenti, dei senzatetto, dei ragazzi di strada, dei gitani, dei detenuti, degli anziani rimasti soli.
La partecipazione della fotografa alla vita di chi ritrae è talmente intensa che quasi si identifica in loro.
Le sessanta fotografie in mostra, tanto libere quanto sapientemente studiate, rivelano una sincera partecipazione emotiva e invitano lo spettatore a spingersi “oltre lo sguardo”, oltre l’illusoria, e spesso fuorviante, apparenza del dato reale, alla ricerca di una diversa, e autentica, bellezza.