I cent’anni del Surrealismo nella grande retrospettiva dedicata a Leonor Fini a Palazzo Reale a Milano
Palazzo Reale di Milano ospiterà una mostra su LEONOR FINI, che si svolgerà dal 26 febbraio al 22 giugno 2025
Il Surrealismo è stato certamente un delle più significative avanguardie del Novecento.
Un movimento che ha avuto vasta diffusione internazionale nel periodo tra le due guerre mondiali, estendendo la sua influenza dal campo letterario a quello artistico, al teatro, al cinema.
Ha cominciato i suoi primi passi negli anni Venti ma la sua data di nascita è universalmente considerata la pubblicazione nel 1924 del Manifesto del Surrealismo a cura del poeta e critico d’arte André Breton.
Nel 2024 si festeggia quindi il centenario del Surrealismo.
Per l’occasione, le più importanti istituzioni di tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Italia, passando per la Germania e la Francia, celebrano l’iconica avanguardia con mostre imperdibili.
Palazzo Reale a Milano non poteva mancare in queste “celebrazioni” anche se a partire da febbraio 2025.
Dal 26 febbraio infatti Palazzo Reale presenterà una importante retrospettiva dedicata a Leonor Fini (Buenos Aires 1907 – Parigi 1996), pittrice, ma anche costumista, scenografa, illustratrice e scrittrice di fama e frequentazioni internazionali, figura femminile molto vicina al movimento surrealista.
Anche se va precisato che, nonostante la vicinanza Surrealismo, Fini non ne abbracciò mai pienamente i dettami, preferendo percorrere una strada autonoma.
Il risultato è pertanto un’opera che unisce l’immaginario fantastico del surrealismo alla compostezza classica, con richiami alla tradizione rinascimentale italiana.
Le fonti che hanno ispirato il lavoro di Leonor Fini vanno infatti dalla cultura mitteleuropea di Trieste, città dove ha trascorso la sua giovinezza, ai grandi maestri come Piero della Francesca e Michelangelo, alla cerchia di artisti e intellettuali surrealisti tra cui Max Ernst, Salvador Dalí e Jean Cocteau.
E’ questa la motivazione per cui la mostra Leonor Fini si inserisce nella lunga storia di Palazzo Reale nel presentare mostre sul Surrealismo e su artisti legati al movimento, nonché nel più continuo interesse a promuovere esposizioni incentrate sul riconoscimento delle donne artiste, evidenziandone il ruolo nella società e nella cultura.
La mostra, curata da Tere Arcq e Carlos Martín, vuole indagare riflessioni aggiornate sul lavoro di Fini, così da renderlo accessibile a tutte le generazioni.
Il suo lavoro affronta temi fondamentali della società contemporanea, come la messa in discussione del genere, dell’identità, dell’appartenenza, dei modelli consolidati di famiglia, della mascolinità e della femminilità.
Secondo la volontà dei curatori, che si sono avvalsi del supporto dell’Estate di Leonor Fini, la mostra vuole evidenziare gli aspetti multiformi della sua opera e sulla sua natura in continua evoluzione.
Il percorso espositivo include un centinaio di opere e comprende infatti pittura, disegno, fotografia, arte decorativa, design di moda, costumi, libri d’artista e documenti per sottolineare la poliedricità dell’artista.