KENGO KUMA: Onomatopeia Architecture

- DATA INIZIO: 14/05/2023

- DATA FINE: 26/11/2023

- LUOGO: VENEZIA – Palazzo Franchetti

- INDIRIZZO: San Marco 2847

- TEL: +39 333 1012415

L’architetto giapponese Kengo Kuma dà forma a una sensazione fisica che esprime la sua idea di architettura sostenibile, dove i materiali vengono recuperati e le persone e le cose fisiche sono ricollegate

KENGO KUMA: Onomatopeia Architecture – Mostra Venezia

 

Mostra Kengo Kuma Venezia
Manifesto mostra catalogo

 

VENEZIA – Palazzo Franchetti San Marco 2847

Dal 14/05 al 26/11/2023

In occasione e in contemporanea con la 18. Mostra Internazionale di Architettura, della Biennale di Venezia, ACP Art Capital Partners ha invitato uno degli architetti più innovativi e apprezzati del panorama internazionale proponendo la visione di architettura e sostenibilità dell’architettto giapponese Kengo Kuma nella mostra Onomatopeia Architecture allestita a Palazzo Franchetti, splendido palazzo con giardino affacciato sul Canal Grande a fianco del Ponte dell’Accademia.

Partendo dall’onomatopea, l’atto di creare o utilizzare parole che includono suoni associati a ciò che prende il nome, Kengo Kuma dà forma a una sensazione fisica che esprime la sua idea di architettura sostenibile, dove i materiali vengono recuperati e le persone e le cose fisiche sono ricollegate.

Egli prende le tradizioni giapponesi e i suoi materiali preferiti (legno, carta e metallo) e li applica nel suo modo di intendere la costruzione unico e contemporaneo.

Nella sua visione, le superfici interagiscono non solo con la vista, ma anche con i sensi dell’olfatto e del tatto.

La mostra è composta dai modelli (circa 22 bozzetti) di alcuni dei suoi edifici più significativi, invitando i visitatori a scoprire le sonorità dietro i diversi materiali.

Nato a Yokohama nel 1954, l’architetto giapponese considera il mondo stesso come materiale e studia a fondo il sito dei suoi progetti prima di eseguire un singolo schizzo, cercando genuinamente di comprendere i luoghi e di creare un’architettura che sia aperta al suo ambiente e radicata nel luogo e nella sua storia.

Egli crede che i materiali siano indissolubilmente legati al luogo come spesso ricorda: Attraverso il materiale, possiamo conoscere il luogo e avvicinarci alla sua specificità.

Kuma si definisce un “materialista“, nel senso fisico della parola.

La sua ricerca interattiva di materiali da costruzione nuovi e (a volte) vecchi gli ha rivelato una ricchezza di cose e materiali nuovi e diversi che aspettano di essere scoperti.

Il materiale preferito dagli architetti dopo la Seconda guerra mondiale era il cemento, in quanto era un modo veloce ed economico per ricostruire ciò che era stato distrutto.

Nel suo modo di pensare, però, i materiali della comune architettura contemporanea sembravano in gran parte costituire un rifiuto del passato.

Ma è proprio nel passato che si nascondono gli indizi per costruire un futuro migliore.

Senza essere un padiglione nazionale né una mostra collaterale riconosciuta la mostra di Kengo Kuma risponde bene al tema proposto dalla Direttrice Lesley Lokko alla 18^ mostra internazionale di architettura, The laboratory of the future.

 

ORARI DI APERTURA

  • Mercoledì > lunedì 10.00 – 18.00
  • Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.

INFO

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