Gli artisti giapponesi più noti le cui opere sono l’espressione estetica più alta di quella che potrebbe essere definita una civiltà del piacere
UTAMARO, HOKUSAI E HIROSHIGE Geishe, Samurai e la civiltà del piacere. – Mostra Torino

TORINO – Società Promotrice delle belle Arti Viale Diego Balsamo Crivelli, 11
Dal 23/02 al 25/06/2023
Dal 23 febbraio 2023 la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, presenta la mostra UTAMARO, HOKUSAI E HIROSHIGE. Geishe, Samurai e la civiltà del piacere.
Una mostra che fa luce su un periodo particolare della storia del Giappone che va dal Seicento a metà Ottocento.
Durante il cosiddetto periodo Edo (1603-1868), il Giappone visse una stagione storica e artistica particolarmente feconda.
In quella particolare fase storica, dopo un lungo periodo caratterizzato da conflitti interni, il Giappone conobbe una parentesi duratura di pace.
Alla classe dei mercanti dell’epoca, sempre più potente, non era concesso di acquisire terre e così la sua crescente ricchezza fu indirizzata al pieno godimento dei piaceri della vita, quali gli spettacoli del teatro kabuki, l’intrattenimento offerto dalle geishe nelle case da tè e l’acquisto di opere d’arte.
Il termine ukiyo-e, che significa “immagini del mondo fluttuante”, si riferisce alle stampe xilografiche a colori nate nel periodo Edo dall’incontro fra il talento di pittori quali Utamaro, Hokusai e Hiroshige e l’assoluta maestria di incisori di matrici e stampatori.
Sono l’espressione estetica più alta di quella che potrebbe essere definita una civiltà del piacere: non un piacere edonistico bensì il frutto della consapevolezza che le bellezze e le gioie della vita prima o poi finiscono e che per questo devono essere vissute pienamente, in ogni loro forma.
La mostra permette di scoprire il mondo delle stampe giapponesi dell’ukiyo-e attraverso oltre 300 opere di artisti fra i più importanti e i temi che le caratterizzano: dalle eleganti bellezze femminili, i delicati fiori e uccelli, i celebrati attori del kabuki e i valorosi samurai fino alle stampe erotiche, con la loro spensierata celebrazione dell’amore.
Il percorso espositivo si snoda in nove sezioni tematiche che racchiudono una trentina di disegni preparatori, una ventina di paesaggi e altrettante scene di fiori e uccelli, circa quaranta ritratti di attori del kabuki; un’ulteriore quarantina di stampe di “belle donne”; circa cinquanta stampe e libri erotici e una ventina di stampe di guerrieri ed eroi.
All’interno di ciascuna sezione le stampe sono presentate in ordine cronologico e arricchite in alcune sale da opere d’arte e oggetti della cultura giapponese, tra cui kimono, armature di samurai, maschere, arredi e ventagli dipinti, che restituiscono il contesto delle scene rappresentate.
La mostra si chiude con la stampa forse più iconica dell’ukiyo-e: la Grande onda di Hokusai (1760-1849).
È un’opera emblematica della penetrazione dell’estetica giapponese nella cultura occidentale, iniziata dalla fine dell’Ottocento quando, con la riapertura forzata dei confini giapponesi, l’Occidente scoprì un’arte che avrebbe appassionato collezionisti e artisti, basti pensare all’Impressionismo.