Guglielmo Castelli. Improving Songs for Anxious Children

- DATA INIZIO: 15/04/2024

- DATA FINE: 07/07/2024

- LUOGO: VENEZIA - Bevilacqua la MASA Palazzetto Tito

- INDIRIZZO: Dorsoduro 2826

- TEL:   +39 041 5207797

Il linguaggio pittorico di Castelli fonda le proprie radici nella letteratura e nel teatro, sia come ambito di ricerca che come desiderio di rappresentare immagini narrate

Bevilacqua la MASA di Venezia presenta la mostra di Guglielmo Castelli. Improving Songs for Anxious Children

 

Bevilacqua la MASA di Venezia presenta la mostra di Guglielmo Castelli. Improving Songs for Anxious Children
Installation view

 

Dal 15 aprile, in coincidenza con l’inaugurazione della Biennale d’Arte di Venezia 2024, si apre al pubblico nella sede di Palazzetto Tito della Fondazione Bevilacqua La Masa Guglielmo Castelli. Improving Songs for Anxious Children, mostra a cura di Milovan Farronato che riunisce una serie di dipinti, maquette, opere tessili e lavorate a maglia che, nell’insieme, esaminano il sottile confine tra fragilità e violenza.

L’esclusivo universo iconografico di Guglielmo Castelli si nutre dei mondi della letteratura, del teatro e della scenografia.

Il titolo della mostra è ripreso da un libro per bambini pubblicato all’inizio del ventesimo secolo che mette in guardia contro la sbadataggine, la disattenzione, il raccontare bugie e altri comportamenti apparentemente scostumati dei bambini.

Trovato nella Biblioteca pubblica di New York, il libro ha spinto Castelli a prendere in considerazione “l’età che tutti noi abbiamo avuto in comune; l’età delle prime volte, dei tentativi, della scoperta di sé e degli altri… degli inesorabili insuccessi e delle ginocchia sbucciate“.

Il senso dell’immaginario di Castelli, che attinge da un insieme eterogeneo di riferimenti letterari e teatrali europei ed è enfatizzato dal proprio vissuto autobiografico, plasma una serie di ambienti interni che rispecchiano e riproducono la sostanza del sé.

Castelli ha un’idea fluida dello spazio: le figure si curvano e sono limitate dai propri stessi confini.

Una prospettiva distorta e una sensazione di chiusura vincolano le figure ai loro dintorni, alla stregua dei bambini, con le esperienze di crescita e (ri)costruzione del sé che si modellano dentro e attorno al loro ambiente.

Castelli immagina la vita interiore di un ipotetico “bambino lasciato a casa da solo” e attorno gli oggetti domestici come occhiali, forbici, tavoli, scarpe e fili, presentati in tonalità che evocano il passare del tempo: ruggine, terra, foglie senescenti e ossido di rame.

 

ORARI DI APERTURA

  • Tutti i giorni 11.00 – 18.00

INFO

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