A Gallarate una retrospettiva guida nel percorso artistico di Dadamaino, esponente della neoavanguardia italiana e concettuale che va riscoperto e valorizzato
Il Museo MA*GA di Gallarate ospita la mostra retrospettiva DADAMAINO 1930 – 2004, allestita fino al 7 aprile
Il Museo MA*GA è uno dei più rilevanti musei d’arte contemporanea italiani.
L’identità del museo si intreccia alla storia del Premio Gallarate, fondato nel 1949 e ancora oggi attivo.
Il Museo, ufficialmente istituito nel 1966 con il nome di Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate, nasce infatti con le opere acquisite durante le prime otto edizioni del Premio.
Dal 17 dicembre 2023 MA*GA dedica una retrospettiva a DADAMAINO (1930-2004) a vent’anni dalla sua scomparsa.
La mostra ripercorre le tappe fondamentali del percorso artistico di una delle maggiori protagoniste dell’avanguardia italiana del secondo Novecento, dall’indagine sulla pittura monocroma e sulla superficie della tela della fine degli anni Cinquanta, fino al riconoscimento internazionale degli anni Sessanta e alla partecipazione a due fondamentali Esposizioni Internazionali d’Arte della Biennale di Venezia, nel 1980 con una sala personale e nel 1990 con due lavori del ciclo Il movimento delle cose, invitata da Laura Cherubini, Flaminio Gualdoni e Lea Vergine, entrambi esposti in mostra.
Il percorso espositivo apre con i Volumi della fine degli anni Cinquanta, in cui appare subito evidente il rifiuto della tradizionale pratica pittorica che l’accompagnerà lungo tutta la sua parabola creativa, e prosegue rispettando la modalità di ricerca di Dadamaino che si muove per serie omogenee, ben distinte e caratterizzate.
Si incontrano così a Gallarate opere dalle serie i Volumi (1958-1960), i Volumi a moduli sfasati (1960-1961), i Rilievi (1961), gli Oggetti ottico-dinamici (1962-1965), i Componibili (1965-1966), La ricerca del colore (1967-1968), l’Arte pubblica e il progetto di Ambienti (1969), i Cromorilievi (1972), L’Inconscio razionale (1975), L’Alfabeto della mente (1977), I fatti della vita (1978-82), le Costellazioni (1981-1987), Il Movimento delle cose (1981-1987).
L’attenzione all’opera di Dadamaino è inoltre l’occasione per il Museo di riflettere sulla propria storia intrecciata a quella del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate che, attraverso importanti occasioni espositive, ha permesso di costruire una collezione di grande valore incentrata sugli artisti italiani.
Autori che dialogano con le opere di Dadamaino come Lucio Fontana, mentore di molti giovani artisti, Enrico Castellani e Piero Manzoni, Davide Boriani, Bruno Munari, Getulio Alviani, Gianni Colombo, Nanda Vigo e Grazia Varisco.
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