ART CITY Bologna 7 – 8 – 9 maggio 2021

- TEL: 051 6496632 e 051 6496637

decostruzione. Con l’approccio metodologico tipico della post-pornografia, l’artista ha indagato l’immaginario sessuale mainstream per osservarne le intrinseche strutture sceniche e comportamentali.
Liquid Sounds, primo progetto dell’indagine, si svolge tramite una serie di primi piani, in cui l’artista riprende il movimento delle mani della rumorista. Immerse in liquidi o toccando in modo calibrato altri materiali come guanti o cinture, le mani si muovono, catturando lo sguardo dello spettatore, in un ritmo visivo e sonoro uniforme.

Mentre mette a nudo la costruzione dell’apparato acustico pornografico, l’opera lascia emergere una nuova immagine erotica che conquista una propria autonomia.
La pratica artistica di Favaretto si distingue infatti per un procedimento formale che, svelando il palinsesto filmico dell’industria pornografica, emancipa la visione dello spettatore per proporre un livello di erotismo nascosto o fino a quel momento inconscio.

In un processo di disvelamento e di messa a nudo, l’opera entra in dialogo con gli spazi della discoteca del Cassero LGBTI+ Center, che vengono aperti al pubblico per la prima volta in orario diurno, dopo la chiusura causata dalla crisi pandemica. I dettagli del luogo, che testimoniano la densa attività di clubbing sostenuta dall’ente, sono volutamente lasciati in vista lasciando percepire al pubblico in prima persona il processo di trasformazione che un luogo o un’immagine può subire grazie alla ‘messa in scena’, dal vivo o filmica.

www.articity.bologna.it

Le Serre dei Giardini Margherita | via Castiglione 134
Norma Jeane
Che cosa sono le nuvole?
Installazione site specific a cura di Sabrina Samorì
Promossa da Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna In collaborazione con Kilowatt

Chi è Norma Jeane? Può essere chiunque e nessuno, può essere lo spettatore stesso guidato dall’artista. L’invito che ci fa è di non guardare solamente, ma anche partecipare attivamente.
La sua pratica mette in discussione la centralità della specie umana e attribuisce una dimensione sensibile alla tecnologia impiegata, capace di calcolare e affermare una propria autonomia rispetto a chi l’ha creata. Questo processo di emancipazione tecnologica suscita sentimenti paradossali in chi ne viene a contatto: da un lato vi è la paura che la tecnologia possa presto prendere il potere, spazzando via dalla terra gli uomini, e dall’altro la diffidenza irrazionale che l’uomo riversa su ciò che è nuovo, eccentrico e fuori dagli schemi. Le opere di Norma Jeane abbracciano le antinomie degli elementi che le costituiscono al fine di definire il modo in cui questi interagiscono con il pubblico, di cui l’artista stesso fa parte.

Gli oggetti che realizza o le situazioni che crea costruiscono la propria identità nella relazione con le persone e si propongono come soggetti che ripercorrono le tracce del nostro modo di essere. Come tutte le sue opere, anche Che cosa sono le nuvole? propone una riflessione esistenziale sulla natura dell’arte, che si presenta in forma di installazione ludica allo stesso tempo efficace e partecipe. Destinata a convivere con lo spazio per cui è stata pensata, l’opera è anche un

 

frammento dell’identità di Norma Jeane.
L’installazione si rifà al titolo del cortometraggio scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini nel 1967, inserito insieme ad altri cinque episodi in Capriccio all’italiana. L’episodio pasoliniano è una rivisitazione dell’Otello di William Shakespeare che racconta la vita di un gruppo di marionette, metà burattini e metà umane: sul palco recitano il ruolo a loro affidato, dietro le quinte si comportano come perfetti umani interrogandosi sul perché fanno ciò che fanno. Mentre nella tragedia shakespeariana Otello, istigato da Jago, uccide l’amata Desdemona, nel cortometraggio pasoliniano il pubblico irrompe sulla scena facendo a pezzi i burattini, ribaltando così il finale a noi conosciuto. Le marionette distrutte, vengono gettate in discarica e per la prima volta in vita loro mirano il cielo, regalandoci un dialogo finale che racchiude l’essenza dell’installazione di Norma Jeane. “Che cosa sono?”, chiede Otello. “Sono le nuvole”, risponde Jago. “Come sono belle! A che cosa servono?”, chiede ancora Otello.
“Non lo so”, confessa Jago.
Così come il cortometraggio di Pasolini, anche Che cosa sono le nuvole? di Norma Jeane va intesa come una allegoria sulla vita.
Norma Jeane – vero nome di Marilyn Monroe – è lo pseudonimo di un*artista che non intende essere identificato/a. Riguardo alla sua biografia, le uniche informazioni trapelate sono che è “nata a Los Angeles il 5 agosto del 1962, lo stesso giorno in cui è morta Marilyn Monroe”. L’assenza fisica totale che l’artista ha deciso di rispettare si materializza nelle persone che di volta in volta coinvolge nel progettare e realizzare le proprie opere, installazioni e performance. leserre.kilowatt.bo.it

Oratorio di San Filippo Neri | via Manzoni 5
Sabrina Mezzaqui
L’abilità di mutare con le circostanze
Installazione site specific a cura di Maura Pozzati Promossa da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna In collaborazione con Galleria Continua

L’opera di Sabrina Mezzaqui presentata all’interno dell’Oratorio di San Filippo Neri della Fondazione del Monte è una grande decorazione site specific posizionata nel centro della navata sul pavimento, sotto il grande lampadario, che cambierà ogni giorno: ogni mattina l’artista modificherà la forma dell’opera, sposterà i singoli elementi metallici di cui è fatta, trasformando i ritmi delle sue forme, i perimetri e il proprio centro, per riflettere in silenzio sull’impossibilità di avere delle certezze, oggi più che mai, dato che tutti stiamo vivendo la grande precarietà di questi tempi. Il disegno, che muterà di giorno in giorno, è quello di un mandala, un elemento meditativo a cui Sabrina Mezzaqui è molto legata, essendo una pratica trasformativa che porta verso la pace interiore e la meditazione, e che è destinato a essere spazzato via in un soffio, dopo un lungo e paziente lavoro.

Il pubblico è invitato a tornare a vedere l’opera per notare come è mutata, a seguirla nei cinque giorni di apertura della mostra e a osservarla attentamente nel suo disegno e nelle sue linee armoniche, perché anche se fatta di materiale comune e semplice, così come semplice e meditata

SCHEDA TECNICA
ART CITY Bologna 2021 è promosso da:

Comune di Bologna nell’ambito di Bologna Estate

Con il supporto di:

Destinazione Turistica Bologna Metropolitana
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Bologna Bologna Welcome

Direzione artistica:

Lorenzo Balbi

Con il coordinamento di:

Istituzione Bologna Musei

Periodo:

7 – 8 – 9 maggio 2021

Sito web:

artcity.bologna.it

Instagram:

@artcitybologna

Facebook:

artcitybologna

Hashtag:

#artcitybologna

Informazioni e prenotazioni telefoniche per le iniziative del main program

Tel. 051 6496632 e 051 6496637 | 3 e 4 maggio 2021 h 16.00 – 20.00; 5, 6, 7, 8 e 9 maggio 2021 h 10.00 – 20.00. Per sabato e domenica prenotazione obbligatoria entro il giorno precedente.

Ufficio stampa:

Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Con la collaborazione di Guendalina Piselli
Tel. +39 051 6496653 / 6496620 ufficiostampaARTCITY Bologna@comune.bologna.it elisamaria.cerra@comune.bologna.it silvia.tonelli@comune.bologna.it

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