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ToggleScott Laufer sviluppa la tecnica di Sigmar Polke di dipinti rasterbrilder applicando le più moderne tecnologie
Barbati Gallery di Venezia presenta la mostra dell’artista SCOTT LAUFER: Il copista, visitabile fino al 3 marzo

Dopo aver lavorato per sette anni in una famosa galleria di Los Angeles Andrea Barbati ha deciso di tornare a Venezia, dov’è nato e cresciuto, ed aprire una sua galleria in capo Santo Stefano.
La galleria opera con un programma di mostre e progetti per tutto l’anno, invitando importanti artisti contemporanei e nuovi talenti di tutte le regioni del mondo.
Dal 3 febbraio Barbati presenta la mostra Il Copista dell’artista californiano Scott Laufer, una nuova serie di dipinti di Scott Laufer, la cui concezione è stata informata dallo spazio stesso: un Grand Palazzo nel cuore di Venezia.
Questo nuovo corpus di opere non è solo in dialogo con l’opera finora dell’artista nel suo impiego di tecnologie contemporanee utilizzate per affrontare la semiotica del canone storico d’arte, ma lo fa riprendendo un discorso proposto da Sigmar Polke con i suoi dipinti a griglia/rasterbrilder.
L’immagine raster è, infatti il tipo di immagine che viene utilizzata in una fotocamera digitale o nei vecchi scanner, in cui l’insieme è dato da una griglia di puntini/pixel.
Polke lavorava con strumenti per la distribuzione delle immagini di massa degli anni ’60, in particolare la stampa raster, immagini composte da punti, a metà tono, ed esplorando i media e la sostituzione da parte del capitalismo dei valori dell’era dell’Illuminismo come la famiglia e la chiesa.
Laufer invece espande queste idee con nuove tecnologie e simboli resi commercialmente accessibili da Software onnipresenti come Adobe e Microsoft.
L’utilizzo delle più recenti tecnologie costituisce una strategia formale che Laufer utilizza per stabilire una distanza compositiva e concettuale tra i nuovi dipinti e i loro riferimenti canonici.
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