Una mostra che apre diversi scenari che abbracciano il mondo del tessuto e allo stesso tempo la natura che ci circonda
Nel panorama dei castelli valdostani, quello edificato a Châtillon dal barone Carlo Maurizio Gamba è uno dei più recenti, costruito alle soglie del Novecento.
Rigido e austero, assomiglia piuttosto a un palazzo con un grande parco attorno da cui si gode una vista spettacolare su tutta la valle.
Oggi ospita la collezione di arte moderna e contemporanea della Regione autonoma Valle d’Aosta, formatasi grazie alle acquisizioni e alle donazioni avvenute nel corso degli anni.
Dal 29 ottobre 2023 il castello ospita la mostra Rammendi ambientali. Riparazioni simboliche nell’arte contemporanea.
Curata da Gabriella Anedi, storica dell’arte e gallerista attiva nel settore della Fiber Art, l’esposizione intende invitare lo spettatore a guardare con empatia agli squilibri ambientali che, se pur focalizzati su particolari situazioni individuate in Valle d’Aosta, si possono leggere come modelli di alterazioni universali.
Il titolo della mostra, infatti, Rammendi ambientali, apre subito diversi scenari che abbracciano il mondo del tessuto e allo stesso tempo la natura che ci circonda.
Elementi che dialogano e si intrecciano per raccontare l’eterno lavorare della natura nel tempo e il suo rapporto con l’umanità.
Ai nove artisti coinvolti, è stato chiesto quindi di comunicare una coscienza etica e una progettualità simbolica, premesse imprescindibili di ogni intervento su un bene comune.
Tra molteplici materiali tessili e innumerevoli stimoli sonori, visivi e tattili, la mostra accoglie le opere di Piera Antonelli, Pietrina Atzori, Romilda Boccia, Mariagiovanna Casagrande, Daniele De Giorgis, Daniela Evangelisti, Brenno Franceschi, Chicco Margaroli, Emilia Persenico.
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