Uno stretto legame tra design e artigianalità e un equilibrio sempre sottile tra materia e uomo, tecnica e tecnologia, sono caratteri distintivi del Design giapponese
ADI Design Museum di Milano ospita la mostra ORIGIN of SIMPLICITY. 20 Visions of Japanese Design, fino al 9 giugno
ADI Design Museum–Compasso d’Oro nasce dal recupero di un luogo storico degli anni ’30, utilizzato sia come deposito di tram a cavallo sia come impianto di distribuzione di energia elettrica.
Dal 2011 lo spazio è stato concesso dal Comune di Milano in comodato gratuito trentennale all’ADI Associazione per il Disegno Industriale che ha realizzato un Museo dedicato all’esposizione della Collezione Storica del Compasso d’Oro.
Fino al 9 giugno il Museo presenta la mostra ORIGIN of SIMPLICITY. 20 Visions of Japanese Design, a cura di Rossella Menegazzo con progetto grafico di Kenya Hara.
L’essenzialità delle forme, la cura estrema dei particolari, l’originalità di ciascun pezzo pur nella continuità della tradizione, coniugate oggi a una ricerca tecnologica e ingegneristica che sviluppa nuovi materiali e il riciclo di quelli di scarto, sono peculiarità che rendono il design giapponese un’icona internazionale.
La mostra “ORIGIN of SIMPLICITY. 20 Visions of Japanese Design” è uno sguardo trasversale tra design e artigianato per comprendere le origini del concetto di semplicità, ora declinabile come vuoto (ku), spazio o silenzio (ma), talvolta leggibile come povertà (wabi) e consunzione legata all’uso nel tempo (sabi).
Altre volte il concetto di semplicità è inteso come asimmetria, non definitezza e imperfezione, concetti che hanno radice in diversi pensieri filosofici appartenenti a questa cultura: dal buddhismo zen al pensiero animista shintoista, quasi opposti alla razionalità occidentale.
In mostra sono presenti oltre 150 opere, molte mai presentate prima in Italia.
Sono progettate dai nomi più rappresentativi del design moderno e contemporaneo, che hanno segnato la storia del design giapponese a partire dagli anni Sessata del Novecento.
Sono inoltre presenti opere di esponenti delle ultime generazioni, meno note al pubblico internazionale.
Tutti gli oggetti scelti sottolineano la sapienza artigianale, che al design ha tradizionalmente unito tecniche, materiali e forme tramandate di generazione in generazione, attraverso botteghe, laboratori storici e maestri considerati “tesori nazionali viventi”, intangible heritage.
La mostra è realizzata con il contributo speciale di Ishibashi Foundation, una delle più importanti istituzioni culturali in Giappone attive a livello internazionale.